Ambra e i suoi figli monaci
nell’abbazia di
MONTE OLIVETO MAGGIORE
SACERDOTE DON FABBRI . +1901
DON GIROLAMO FRANCINI +1959
DON GIOVACCHINO
ALDINUCCI 1883 +1962
ABATE DON VITTORINO
ALDINUCCI 1912+2004
ABATE DON AGOSTINO
ALDINUCCI 1922 VIIVENTE
DON SERGIO LIVI
DON EMMANUELE CORTESI
Già nell’800 un figlio di
Ambra Don Giuseppe Fabbri,
nato nel 1828, essendo già
sacerdote, si fece monaco professo dell’Abbazia di Monte Oliveto.
Fu uno dei primi Padri che si
adoperarono per l’edificazione del monastero di Settignano, e fu veramente
meritevole nell’amministrazione.
Morto l’abate Di Negro
custode dell’abbazia di Monte Oliveto fu destinato il nostro Fabbri a Monte
Oliveto, il quale ricevette molti importanti personaggi mondiali, tra cui il
famoso pittore Brobòf, che gli fece uniche un magnifico ritratto che noi
abbiamo a Monte Oliveto
La sua cura fu che ben
13 poderi fossero ricuperati dopo le soppressioni
pagando allo stato o Governo pubblico oltre 86.000 lire, con grandi sacrifici,
amministrandoli con grande capacità e aumentandoli anche di numero,
restaurandoli o edificandone nuove case
negli anni 1879-1880.
Nel 1900 la sua salute venne
meno e già infermo con gambe gonfie e sofferente sempre di più di cuore, rese
il suo spirito a 73 anni, il 1 settembre 1901.
La vita e la storia monastica
degli Aldinucci segna anche la storia della stessa Congregazione Benedettina
Olivetana per oltre un secolo:
1)
La storia della
dimora o residenza della sede centrale di formazione dei giovani col noviziato
e chiericato;
2)
La storia e
l’apertura profetica del senso dell’Ecumenismo nella chiesa specialmente con
l’abate Vittorino, prima in Belgio, a Firenze e finalmente a Londra.
DON GIOVACCHINO ALDINUCCI. (1883 – 1962)
1883.23.07 Nasce ad Ambra
1898 a 15 anni. Entra a Settignano, dove fatta la
professione semplice fu poi fu inviato a Roma per gli studi di teologia al
Pontificio Ateneo di Sant’Anselmo, dove conseguì la laurea in filosofia il 29
giugno 1903, Sempre a Roma fu ordinato sacerdote il 20 maggio 1906.
Trascorse un breve periodo
nel monastero di S. Maria in Campis a Foligno, e nel 1908 fu nominato maestro
dei novizi del monastero di Settignano. Nel 1912 fu destinato all’abbazia di
San Benedetto di Seregno come decano dei chierici e lettore di filosofia.
Nel 1916 fu richiamato a
Settignano come maestro dei Novizi.
- Il 10 novembre 1921 veniva
riaperto il noviziato nell’abbazia di Monte Oliveto Maggiore e Don Giovacchino
per la terza volta veniva nominato maestro dei novizi, e questo incarico l’esercitò fino al 1938
quando fu eletto primo definitore e vicario dell’abate generale, incarico
rinnovatogli anche nel 1946.
Dal 1959 fino al termine
della sua esistenza terrena, fu priore claustrale di Monte Oliveto Maggiore; le
sue preziose e belle lettere ci testimoniano e confermano la stima e la
venerazione che diverse generazioni di monaci olivetani hanno dimostrato verso
di lui, sia per averlo avuto come maestro di noviziato, ma anche come padre
spirituale e guida sicura negli anni, per “cercare sempre, in tutto, ovunque,
Dio, la sua volontà, la sua gloria. La sua gran vita”. Morì il 1 ottobre 1962.
L’ABATE DON VITTORINO
ALDINUCCI 1912 - 2004
1923 – A undici anni si porta
a Foligno dando inizio al suo cammino
monastico.
1928.08.12 – Riceve l’abito
monastico e prende il nome di
Vittorino, sotto la guida dello zio
Don Gioacchino.
1929.15.09 – Emette la
professione semplice .
19030-1931: Continua gli
studi a Roma.
1933.07.10 – Emette la
professione solenne a Camogli.
1935.29.09 – E’ ordinato
sacerdote dal Vescovo di Chiusi e
Pienza Giuseppe Conti.
1938-1947 - Dopo aver collaborato dal 1938 con lo zio
nella formazione dei giovani a
Monte Oliveto, nel 1940 è nominato
maestro dei novizi per 7 anni.
1947 Viene inviato in Belgio a Schotenhof con
speciale
vocazione ecumenica, dove diviene
maestro degli
studenti a Lovanio.
1962 - 1989 – E’ abate a San
Miniato al Monte di Firenze
1989 - 2004 – A Londra
Il profilo esistenziale di un
monaco, di un cercatore di Dio, di un instancabile uomo di preghiera e di
ascolto della parola di Dio, è apparso come un ottimista pellegrino di Dio
lungo i confini di separazione fra le diverse confessioni cristiane, quale
studioso, maestro e pastore di comunità.
Soprattutto nella sua
attività a Firenze e poi ancora a Londra fino alla morte, dei 30 articoli da
lui scritti sull’Ecumenismo citati nella Rivista olivetana “L’Ulivo”, di cui 20
stando a Firenze e altri 10 ancora da Londra, si evidenzia la costante
laboriosità e la ricca attività ecumenica registrata giorno dopo giorno nelle
sue relazioni di cui appunto 10 si trovano in questo prezioso volumetto.
ABATE DON AGOSTINO ALDINUCCI.
Nato a Bucine nel 1922,
ancora vivente, è stato Abate di San Miniato, subito dopo il fratello
Vittorino,dal 1989 fino all’età dei 75 anni. caso raro nella storia dei
monasteri, e oggi abate emerito.