martedì 25 ottobre 2016
MONACI SCRITTORI SULL’ABBAZIA DI MONTE OLIVETO MAGGIORE
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LIBRI O CODICI INIZIATI DA DIVERSI CELLERARI LUNGO I SECOLI
Nel’anno 1374:
Fra Pietro incomincia un Libro (339 KN 387 su Rofeno)
Fra Michele da Pisa
Fra Benedetto d’Antonio da Siena
Fra Gregorino di Nuccio da Montalcino 1381
Fra Giovanni di Matteo da Orvieto 1407.31.12
Fra Nicola di ser Matteo ed altri
Nell’anno 1386 - 1405
Fra Ercolano di Cola da Perugia ( 297 FZ 407)
"Memorie dei contratti, bolle, donazioni, fabbriche e bonificamenti di Monte Oliveto Maggiore. Contiene il memoriale delle spese fino al 1404; le spese per condurre e sistemare l'acqua in monastero e le copie di varie bolle per la fondazione e clausura del monastero. Reg. cart. di 3 parti.
Fra Ercolano da Perugia cellerario di Monte Uliveto incomincia un Libro del quale esso parla così nel suo principio " ad laudem Virginis Mariae questo el Memoriale, ciò è Libro delle Memorie, fatto nell'anno 1386 a di primo del mese dì agosto. Quì di sotto appare cioè apparirà scritto ciò che averimo a fare cogli monasteri de l'ordine,o generalmente cognome persona nell'anno alterno de l'abbaziato de Frate Gichonio Tadeo d'Arezzo, e priore frate Duccio d'Arezzo, e cieleraro, frate Ercolano da Peroscia= In somma contiene le spese diverse per viaggi, per vitto e vestito, per opere, salari, manifatture, fabbriche e riparazioni; l'entrata di grano, vino, olio, legumi, biade, bestiami, ed onoranze corrisposte dalli dependenti del medesimo monastero. Riportando ancora le memorie delle spese per la fabbrica della chiesa, di vari imprestiti, di depositi, di patti e saldi colli lavoratori, delle semente, di debiti e crediti, di compre, e vendite, di stabili ed altro, di permute, di affitti e pigioni, di decime papali, e parrocchiali soddisfatte, e finalmente di tasse poste ne monasteri, o per il Capitolo, o per altra urgenza straordinaria della Congregazione Ulivetana.
I continuatori di questo libro sono stati
1) Fra Michele,
2) Fra Cristoforo,
3) Fra Mariano,
4) Fra Giacomo da Gubbio,
5) Fra Francesco Malevolti, e
6) Fra Pietro da Padova.
Cita i libri antichi B . A ^ rosso @ ed altri persuadendoci per ragione del carattere, e per la maggior antichità del presente Libro di cui trattiamo, che tali citazioni siano state posteriormente aggiunte. Questo era prima segnato in questo modo ( monticello con una crocetta sopra e una bella grossa campana) ed ora si contraddistingue col mezzo delle lettere FZ
Nell’anno 1391
Monaci competenti in diritto eletti il 14 luglio 1391 come Procuratori in solidum da Fra Ippolito di Giacomo da Milano (230 BL 341 - 76):
1) Fra Duccio Bartolini
2) Fra Giacomo Taddei
3) Fra Michele d’Antonio da Firenze
4) Fra Girolamo Santi da Perugia nel 1407 Abate generale)
5) Fra Nicola di Giovanni da Siena
6) Fra Nicola Neppi da Firenze
7) Fra Andreuccio di Ser Viva da Siena
8) Fra Severo Giontarini da Città di Castello.
Nell’anno 1398 4 settembre Fra Matteo Landini da Prato elegge Procuratori: (219 AX 330 - 4)
1) Fra Matteo D’Errigo d’Arezzo
2) Fra Francesco dio Biagio d’Arezzo
3) Fra Giovanni d’Andrea de Linari
Nell’anno 1491 fino al
Anno 1405 - 1424
Fra Mariano da Firenze incomincia un Libro (GN), in cui ha registrato i conti del grano, delle biade, del bestiame, del cacio, della lana, e dell'olio, aggiungendo le memoria del dare e dell'avere de salariati, delle spese per le opere, delle depositi fatti da Monasteri e da altri; delle tasse per li capitoli, degli affitti delle pigioni di case dell'uscita in compra d'utenzili, e robbe per vestire e delle decime pagate alli Rettori di S. Angelo di Chiusure, e della Canonica di Grossennano. Quest'opera è stata continuata da
1) Fra Francesco, da
2) Fra Biagio da Monte Pulciano, e da
3) Fra Ercolano da Perugia,
e da altri scrittori, arriva sino al 1424, incirca, ed è ora contraddistinta col mezzo delle lettere GN.
Fra Francesco da Siena celleraro incomincia un Libro, estratto dall'antico delle riforme dell'Ordine di Monte Oliveto, intitolandolo Memoriale de Bursa contraddistinguendolo con una Borsetta nelle coperte del medesimo Libro. In esso adunque come in una borsa di deposito sono notati i denari consegnati da tutti i monasteri per i pubblici bisogni, le altre partite di tasse imposte per cagione di visite, de Capitoli, e per qualche altro accidente, aggiungendo insieme la descrizione di quelli, che sono stati morosi, e di quelli che non hanno ancora pagato, descrivendo il loro dare ed avere. Arriva fino all'anno 1424= ed è presentemente denotato col mezzo delle lettere GN.
01 maggio 1421 - 1447
Incomincia un Libro intitolato Liber laboratorum(GO), ed in fatti altro non contiene, se non quello, che ad essi risguarda, per conto del bestiame delle prestanze, degli patti fatti negli affitti, delle raccolte, dell'onoranze, e d'ogni loro debito, e credito colla memoria delli patti fatti nel tempo, che sono stati ammessi al servizio del monastero di monte Uliveto; non eccede l'anno 1447= ed i suoi continuatori sono stati Fra Giovanni da Padova, Fra Biagio da Montepulciano, Fra David della Mirandola, Fra Giovanni da Monte Chiaro, Fra Matteo di Giovanni da Siena, e qualche altro cellerario dell'istesso monasterio; cita il memoriale piccolo, il Libro di Ruffeno, il Libro F, il Libro Stella, ed il memoriale O. prima era contraddistinto dalla lettera E, ma ora secondo il nuovo ordine viene denotato col mezzo delle due GO.
05 maggio 1424 - 1449
Fu fatto in Monte Uliveto un Libro (GP) specialmente de debiti, e crediti, o sia con i monasteri a causa di tasse, visite e viaggi, o con altri a cagione d'imprestiti, di depositi, di salari di manifatture, e del bestiame. Vi sono ancora registrate le raccolte fatte ne poderi, il loro esito, gl'affitti, e la compra e la vendita di qualche stabile. Si trova al medesimo Libro premesso un piccolo indice di nomi di quelli, colli quali il suddetto Monastero ha avuto interesse.
08 luglio 1441 - 1446
Fra Bartolomeo da Cremona cellerario incomincia un Libro (KQ) dello stato delli Granari di Ruffeno, di S. Anna, e di Castel mozzo, che sono membri del granaro di monte Uliveto coll'entrata del frumento, ed esito del vino, dell'olio, biade, e legumi.
25 agosto 1466 (Codice GS)
Menico di Bartolomeo chiamato Capitani da Chiusure per il prezzo di trecento fiorini a ragione di quattro lire per uno, vende a Fra Tommaso Franci di Asciano procuratore di Monte Uliveto, un podere con casa e pozzo posta nella curia di Chiusure nel luogo detto Cuserra, che termina con li beni del monastero di S. Marta con la strada del comune, e colli beni di Pipino, e de suoi figli; un pezzo di terra nel luogo detto Querceto, che confina con li beni del detto monastero di S. Marta, e da due parti con lastrada; un altro pezzo situato nel luogo chiamato el Poggio, che ha l'istessi confini; tre pezzi di terra posti nel luogo detto Campora con una fornace da mattoni, che oltre l'avere i sopraddetti vicini terminano ancora colli beni di Monte Uliveto, e con Angelo di Carlo; un altro pezzo chiamato el poggio del le case, che confina nella stessa maniera, e finalmente un altro pezzo nella contrada di Lucignano, che termina parimente con le possessioni di Monte Uliveto, di S. Marta, e con la strada del comune.
Dal giorno 10 luglio 1472 - 1508
Fu incominciato in Monte Uliveto un Libro (302 HM 412) intitolato Memoriale famulorum, che altro non contiene, che 'l dare, e l'avere con li salariati del detto monastero, cita il Libro Stella, il Memoriale H, il Libro dell'uscita, il Libro Giallo B, quello del granaro, ed il Giornale Z, ed ha il segno della mezza Luna().
11 maggio 1476 - 1490
Fra Benedetto Accarigi incomincia un Libro (327 DY ) dell'Entrata del denaro per conto di varie riscossioni delle tasse capitolari, e delle visite avute da monasteri, e per causa di alcune limosine, e della vendita delle grasce e del bestiame. Vi è ancora descritto l'uscita o sia dell'Imprestiti, delle manifatture, dei pagamenti per le decime papali, per trasporti, gabelle, opere, stipulazioni d'Istrumenti e per le spese nella compra d'alcune possessioni, di animali, di vitto, vestito, ed utensili. Arriva fino al 1490, ed i continuatori sono stati Fra Pietro da Valassina, Fra Benedetto di Mastro Giovanni da Siena, Fra Ansano parimente da Siena, e Fra Matteo da Mantova. Bene spesso sono citati gl'antichi Libri B, il Memoriale C, il Giornale G, il Libro de lavoratori F, il Memoriale H, il Memoriale G, il Libro luna, l'altro dell'opera, e quello delle visitazioni.
il 18 giugno 1491 fino al 1516
Fra Luigi da Brescia incomincia un Libro(BM), che contiene la descrizione degli affitti, e Patti con li Lavoratori, aggiungendovi la nota del loro dare, ed avere per ragione specialmente dell'opere, del bestiame delle raccolte, e delle prestanze. Arriva sino al 1516, cita frequentemente gl'antichi Libri A ed R.
Nell’anno 1492 13 marzo - 1532 (266 DZ 576)
Fra Luigi da Brescia incomincia un Libro di Entrata e Uscita
i monaci continuatori sono stati
1) Fra Barnaba da Bologna
2)Fra Giovanni da Firenze
3) Fra Costantino da Milano
4) Fra Giovanni Maria da Milano
5) Fra Benedetto da Milano
6) Fra Giovanni Battista Picchio da Viterbo
7) Fra Cristoforo da Lugo
8) Fra Paolo da Venezia
9) Fra Giovanni Andreada Siena
10) Fra Pietro Giacomo da Napoli
11) Fra Michele da Volterra
12) Fra Placido da Bologna.
12 maggio 1503 - 1546
Fu dato principio in Monte Uliveto ad un Libro (IP) chiamato Giornale in cui per altro non solo descritte sono le spese, che quotidianamente si sono fatte per il vitto, utensili, opere, viaggi, per l'infermi, per le pitture del chiostro, manifatture del coro, e per la nuova stalla, si registrano ancora le raccolte col loro esito, il dare e l'avere, l'entrata, e l'uscita del bestiame, le semente, le prestanze, e la galla di zafferano, data a contadini ed il cascio che dalli medesimi è stato riscosso. Il detto Libro si riporta al libretto G a quello de garzoni, a quello de salari alli due RS a quello delle stime, al libro B dell'uscita, al Libro O, al Libro Luna, ed al memoriale F. Arriva sino al 1508, ed essendo prima segnato con la lettera X, gli è stata mutata nell'altre due IP
Anno 1514 - 1532
Fra Cristoforo da Lugo incomincia il Libro KT che arriva fino all'anno 1532.
I monaci continuatori sono:
1) Fra Vittorio
2) Fra GioAndrea da Siena
3) Fra Andrea da Cremona
4) Fra Pietro Giacomo da Napoli
5) Fra Costantino da Milano
6) Fra Michele Angelo da Volterra
7) Fra Placido da Bologna
22 febbraio 1546 (Continuazione del precedente fino al 1548)
Fu incominciato un Libro, il quale tratta delle spese diverse per cagione della sagrestia, d'imprestiti, dell'opere, di vitto vestito utensili del bestiame e delle lettere colli conti della raccolta, e dell'esito del grano. Arriva sino al 1548= ed è segnato col mezzo delle lettere IP
18 agosto 1504 carta 10 (IX)
Fra Tommaso Pallavicini abate generale di Monte Uliveto arbitro eletto da Ser Bartolomeo da Tortona Pievano della curia di Chiusure e da quella comunità sopra le differenze insorte a causa di certi Capitoli a lui proposti "Essendo el monastero di Santa Maria di Monte Uliveto così padrone, come il ditto comune di eleggere il Piovano" ad effetto di togliere ogni differenza dopo aver proibito loro le ingiurie, e le minacce, comanda, che il detto pievano renda la carta, che esso ha dell'Jus padronato, o alla Comunità, o all'istesso monastero, che non possa ad altri renunziare quella chiesa" o in vita o post mortem in danno, sive prejudicio" della stessa chiesa, o del comune, o monastero dichiarando, che in vece di tenere il predicatore la Quaresima è obbligato fra due anni di far porre almeno cinquanta olivI nel terreno di detta cura, che per quelli, i quali vogliono esser sepolti in chiesa prenda quando gli si compete all'uso del paese, e per quelli, che vogliono esser sepolti fuori stia alla discrezione di chi offerisce; che debba far la festa di S. Michele a sue spese, e così per la festa del Corpus Domini, volendo, che sia sua obbligazione solita a farsi; che aggiustI il calice grande, e per il resarcimento della campana contribuisce secondo che verrà tassato dall'abate di Monte Uliveto.
Rogato Fra Evangelista Pico da Viterbo. IX pag. 10
25 febbraio 1507 – 1599 (Volume IY)
Il nominato Don Placido da Bologna abate generale, concede al Vicario generale, ed al capitolo di Monte Uliveto il dare a terza generazione con quelle condizioni che saranno opportune le vigne di S. Martino, secondo il costume dei suoi predecessori.
06 dicembre 1599 pag. 19
Don Nicola da Padova vicario generale assieme col Capitolo di Monte Uliveto distintamente nominato essendo stato incaricato da Don Vito da Fiorenza abate generale a confermare gli atti di Don Filippo Guidiccioni da Prato visitatore della Toscana, e di Don Evangelista Ballati da Siena abate di S. Anna commissari deputati sopra l'affitto da farsi delli beni detti al Fonte a Sassi, e Capriola nella curia di Monte Pulciano, de quali n'erano stati investiti nel 1560 = Fidanza e Ser Fabio del q. Desiderio di Lattanzio Cini, e poi spogliati giuridicamente nell'anno scorso 1598 = per aver tralasciato di pagare molti canoni. approva i contratti fatti dalli medesimi Don Filippo e Don Evangelista con Antonio d'Alessandro Cervini, e con Girolamo di Giovanni Greppi.
Rogato Fortunato Maccioni.
04 dicembre 1509 (Codice LG)
Fra Cristoforo da Lugo cellerario di Monte Uliveto, da a lavorare il podere di Centenano a Petroio con certa quantità di bestiame a Betto Giovanni Malandrini, ed a Bigio, e Pietro di lui figli col patto che abbiano da coltivare il tutto a loro spese, ed a dovere e corrispondere nel granaio di S. Anna la metà delle raccolte con certe onoranze ancora.
Nell’anno 1514 10 maggio. Fra Cristoforo da Lugo (sopra n. 7) incomincia il Libro KT
Che arriva fino all’anno 1532.
I monaci continuatori sono:
1) Fra Vittorio
2) Fra GioAndrea da Siena
3) Fra Andrea da Cremona
4) Fra Pietro Giacomo da Napoli
5) Fra Costantino da Milano
6) Fra Michele Angelo da Volterra
7) Fra Placido da Bologna
Uscita generale.
Reg. cart. di cc. 306
269 EC 379 dll’anno 1532 al 1551
10/05/1532
Fra Michele da Monza incomincia un Libro dell'uscita ( 269 EC 379) fatto in Monte Uliveto per conto del vitto, e vestito, dell'infermeria, foresteria e sagrestia, di prestanze al comune di Siena e di decime papali di Camera, di biade, d'utensili e di bestiame, di salari, di opere, di manifatture, e di pitture, di capitoli, di viaggi, di trasporti, di limosine, e di vari atti pubblici. I continuatori secondo apparisce dal suo contesto sono stati
1) Fra Valeriano da Lucca,
2) Fra Girolamo da Venezia,
3) Fra Michel'Angelo da Volterra,
4) Fra Gio,Battista da Verona,
5) Fra Agostino parimente da Verona,
6) Don Agostino da Brescia,
7) Don Protasio Cantù.
Sono bene spesso citati i Libri D. T, il Libro B del padre generale il libro Portinaro, il Giornale, il Memoriale, ed il Libro de salariati. Arriva sino al 1551, secondo il nuovo ordine è contraddistinto colle lettere EC.
30 giugno 1532 (Codice OC)
Fra Ippolito abate generale della Congregazione di S. Benedetto, conviene con Girolamo d'Agnolo d'Antonio da Siena muratore il fare, gettando giù la vecchia, una nuova peschiera selciata nel fondo, lunga settanta braccia e larga trentacinque, ed alta otto, secondo il disegno, promettendo di dargli trenta soldi per ogni canna di cavo, cinque carlini per le muraglie e le spese, aggiungendo altre condizioni opportune per il buon esito di tale bonificamento.
Rogato Gio. Battista di Mariano Pelori. OC pag. 6
Nell’anno 1532 12 luglio fu iniziato il Libro 268 EB 378 che arriva fino all’anno 1576 e i continuatori furono:
1) Fra Bartolomeo Poliziano (1528.1.3. Q 38)
2) Fra Valeriano da Lucca
3) Fra GioBattista da Verona
4) Fra Michele da Monza
5) Fra Agostino Lignano
7) Fra Agostino da Brescia (1529 CQ)
8) Don Protasio Vantù
9) Don Mariano da Siena
10) Don Atanasio da Perugia
11) Don Girolamo Ghilio da Milano
12) Don Pietro Soncino
13) Don Pier Maria da San Marino
14) Don Alberto da Bologna
15) Don Gio Maria da Birago
16) Don Serafino da Brescia
17) Don Felice da Firenze
18) Don Felice da Lugo
19) Don Lorenzo da Bologna
20) Don Girolamo da Fabriano
21) Don Lorenzo da Perugia
22) Don Antonio da Padova
23) Don Nicola da Perugia
24) Don Onorato da Milano
25) Don Lodovico da Bologna
1544 01 settembre
Fu incominciato il Libro (BN) intitolato Terreni e case a diversi, il quale oltre questa materia contiene ancora le memorie delli patti, onoranze e caducità che vi sono state aggiunte col loro dare ed avere. Termina all'anno 1561. E' un Libro molto di rimarco, particolarmente per conoscere il pristino stato e li fondi del monastero di Monte Uliveto, credendo che possa servire di continuazione al celebre libro chiamato Renovamini.
Nell’anno 1546 10 maggio
Don Vittorio da Firenze incomincia un Libro dell'uscita di Monte Uliveto(271 EE 381), per conto delle spese in vitto, vestito, utensili, viaggi, trasporti, gabelle, salari, opere, fabriche, riparazioni, ornamento della chiesa, e refettorio, in bestiame, stalla, infermeria, sagrestia, foresteria, e pigioni, in limosine, ed in frutti de censi passivi, colla descrizione bene spesso delli debiti e crediti, e dello stato del suddetto
Sono stati i continuatori
1) Niccolò da Bologna,
2) Don Marcello da Milano,
3) Don Aurelio da Mantova,
4) Don Vincenzo da Genova,
5) Don Isidoro e
6) Don Vittorio da Padova,
7)Don Claudio da Pistoia, e
8) Don Policarpo da Milano.
Cita frequentemente il libro de Ricordi B. il D, C. un certo libro debitorum, un memoriale, un monastero. Arriva sino al 1607 ed i suoi continuatori sono stati Don Modesto, e Don repertorio, un Libretto della , ed il Libro de selariati.EE parte prima fabbrica.
10 febbraio 1547
Pietro Paolo del q. Salomone Piccolomini da Siena dona al Rev.mo Don Ippolito da Milano abate generale ed a Don Agostino da Brescia Cellerario di Monte Uliveto un podere con casa posto nella curia di Chiusure nel luogo detto il Piano, confinante colli beni del detto monastero, con questo che quando egli sarà passato all'altra vita, sia esso sepolto gratis nella chiesa di Monte Uliveto, nel tumulo di suo padre, facendosi lo stesso con Lucrezia sua moglie, e che debba senz'altra recognizione celebrarsi l'uffizio e le solite messe de morti dette di S. Gregorio, coll'anniversario della di lui morte, in caso non succedesse in giorno festivo, che allora si dovrebbe rimettere nel giorno ; dichiarando per fine, che se avesse figli legittimi, e naturali una tal donazione sia ipso facto irrita e di niun valore. M
15/04/1551
Don Protasio Cantù dà principio ad un libro dell'uscita ordinaria di Monte Uliveto(272 EF 382) per conto della Sagrestia dell'infermeria, e della stalla, delle spese del bestiame, del vitto e vestito, di vari utensili, delle lettere, di alcune manifatture, dell'opere di altri salariati, di viaggi, trasporti e delle gabelle. In esso si citano il Libro de debiti, e crediti, il Libro Giallo C, il Libro dell'ova, quello del sale, quello del pesce, quello delle stime, quello dell'opere, l'altro de salariati, quello dell'Infermeria, e quello del Fattor di Siena
I continuatori sono stati
1) Don Mariano da Siena,
2) Don Atanasio da Perugia,
3) Don Girolamo Ghilio,
3) Don Pier Maria da S. Marino,
4) Don Alberto da Bologna,
5) Don Giovanni Maria Birago,
6) Don Serafino da Brescia,
7) Don Felice da Firenze,
8) Don Felice da Lugo,
9) Don Angelo dall'Aquila,
10) Don Basilio da Lucca,
11) Don Lorenzo da Bologna,
12) Don Girolamo da Fabriano,
13)Don Lorenzo da Perugia,
14) Don Antonio da Padova,
15)Don Niccola da Perugia, e
16) Don Onorato da Milano. Arriva sino al 1576 ed è segnato colle lettere EF
24 maggio 1560 - 1683
Don Felice da Lugo incomincia il Libro (IR) chiamato delle opere, compresi anche i sarti, i fabbri, e tutti quelli, che hanno impiegato la loro opera in servizio di Monte Uliveto. Si aggiunge inoltre il conto del loro dare ed avere, e delle spese diverse fatte per bisogno al detto monastero. Si estende il consaputo libro sino al 1683, cita bene spesso il libro del granaro, il Giornale, e il Libro delle case.
Nell’anno 1562 primo dicembre
Don Angelo dall'Aquila incomincia un Libro (273 EG 383) , chiamato dell'entrata straordinaria di Monte Uliveto, in cui si notano varie riscossioni, il bestiame, la lana, ed altra robba venduta, li fitti, e talvolta i laudemi auti nell'investitura de terzi. Si citano nel medesimo libro gli altri delle stime, del zaffarano de debiti, e delle case.
I suoi continuatori sono stati:
1) Don Basilio da Lucca (1563 - vedi sotto BP)
2) Don Lorenzo da Perugia,
3) Don Antonio da Padova, e
4) Don Niccola da Piacenza.
Arriva sino al 1574 ed è contraddistinto col mezzo delle lettere EG parte 1a.
15 maggio 1563 fino all’anno 1580
Don Basilio da Lucca incomincia un Libro (BP) dell'uscita straordinaria di Monte Uliveto, nel quale si descrivono le spese per le opere, per manifatture, per restituzioni o sia per crediti, per foresteria, per infermeria e compra di vino, sale, pesce, ova, bestiame, biade, e legumi. Vi è ancora la nota del cascio riscosso da poderi, de fitti, delle case unitamente talvolta qualche pezzo di terra colla memoria del dare, ed avere delli pigionali, e fittajoli. Si citano il Libro de creditori, il Libro Vecchio delle case, quello dell'opere, e l'altro de salariati.
17/05/1576
Don Ludovico da Bologna Cellerario di Monte Uliveto incomincia un Libro d'entrata di denaro per aver venduto le grasce, ed il bestiame, per aver riscosso in moneta le onoranze doute dalli contadini dello stesso monastero e per aver auto vari fitti, pigioni,canoni, e laudemi. E' stato continuato dalli di lui successori sino al 1585, ed ha molta relazione col libro vecchio dell'entrata e cogl'altri del granaro, delle stime, delle case, della carne, e del dare, ed avere, e presentemente vien contraddistinto col mezzo delle lettere EG parte 2a
17/05/1576
Il medesimo Don Ludovico da Bologna incomincia un Giornale(274 EH 384) delle spese fatte in vitto, e vestito, in utensili, salari, opere, manifatture, bestiami, viaggi, trasporti, gabelle, e fabbriche, come ancora per la sagrestia, foresteria, infermeria per le chiese di Chiusure e di Roffeno, e per i bisogni dei Capitoli. Si cita bene spesso la vacchetta delle opere, il libro dei debitori, e creditori, e quello dei salariati. Arriva sino al 1585 =, ed è stato continuato da
1) Don Giulio Cesare da Milano e
2) Don Pietro Paolo da Siena.
01 gennaio 1578 - 1596
Don Ludovico da Bologna cellerario di Monte Uliveto incomincia un Libro (FF) dell'entrata della carne porcina dovuta dalli mezzaioli al detto monastero, e del cascio, lana, lino, zaffarano, e mandorle, che si sono raccolte.
01 maggio 1580 - 1597
Fu incominciato in Monte Uliveto un Libro (HB) de debiti e crediti, nel quale si fà menzione delli censi, e delli frutti da corrispondersi, dell'utile e scapito nel bestiame, d'imprestiti de' fitti, pigioni di case, di opere di salari, di spese per vitto, vestito, medicine e fabriche; di grasce, o comprate o vendute, di soprannumeri, e di altre tasse pagate da monasteri, come anche del denaro, o dato, o ricevuto dalla Procureria generale aggiungendosi la nota della spesa per i Capitoli e manifatture per il refettorio, con un indice de nomi, e di Materie. Arriva sino al 1597, e cita bene spesso gli altri Libri del granaro, il Giornale GB, quello de Terzi, quello delle stime, quello dei terzi, quello delle stime, quello del vino, quello dell'entrata ed uscita e l'altro di debiti e crediti anteriore al presente. HB
01 luglio 1583 - 1593
Don Piero Pavolo da Siena cellerario di Monte Uliveto, incomincia un Libro (KZ) del granaro, in cui sino all'anno 1593 = si tratta dell'entrata del grano, vino, olio, biade, legumi, lana, lino, e zaffarano coll'uscita delle cose, a causa della semente data etc. di quello, che si è venduto, di quello che ha servito per pagamento de salari, e per bisogno di A, ed in qualunque altra maniera se ne è fatto consumo. Sono citati i Libri A de ricordi, il Libro de debiti, e crediti, il Libro de salariati, il Libro dell'opere, el libro dell'entrata.
15/05/1585 - 1607
Don Lodovico da Bologna incomincia un Libro dell'entrata di Monte Uliveto (275 EI 385), in cui si fà menzione del denaro avuto per le grascie, bestiame, e materiale per fabbriche venduto, di altre riscossioni di pigioni di case, di sussidi, dalla procureria generale, di tasse per il Capitolo, per le Lettere, per le prigioni, per in Npoviziato trasportato da Brescia a Monte Uliveto, per i travagli in quello stato di vari sopranumerari, e di diversi censi fatti per le urgenze del medesimo monastero. In questo Libro si cita bene spesso il Libro de ricordi A. il Libro B, il Libro della carne, quello delle case, il D. C., il Libro debitorum ed altri di Quercecchio, il Giornale, il libro del granaro, l libro delle stime,e quello del vino. Arriva sino al 1607, ed i suoi continuatori sono stati
1) Don Bernardo da Padova,
2) Don Leonardo da Firenze,
3) Don Tolomeo d'Aversa,
4) Don Aurelio da Milano,
5) Don Michel Angelo da Cantiana,
6) Don Giovan Battista da Lucca,
7) Don Cipriano de Venezia,
8) Don Timoteo da Milano,
9) Don Vittorio da Firenze,
10)Don Modesto da Bologna,
11) Don Niccolò parimente da Bologna,
12) Don Marcello da Milano,
13) Don Aurelio da Mantova,
14) Don Isidoro e
15) Don Vittorio da Padova, e
16(Don Policarpo da Milano
19/05/1585
Lo stesso Don Lodovico da Bologna incomincia un Libro dell'uscita di Monte Uliveto (276 EK 386) d’Uscita Generale . Reg. car. Dii cc. 399; per conto delle spese della Sagrestia, Infermeria, e della stalla, del vitto, vestito, e medicamenti, de viaggi, trasporti e gabelle, di fabbriche risarcimenti, utensili, e manifatture, del bestiame, de salariati, dell'opere, e di varie restituzioni. In esso si citano i Libri de ricordi segnato B, quello de debiti, e crediti, l'altro segnato A,quello de salariati,l'altro dell'opere, quello delle stime, e quello degl'affitti, arriva sino al 1596.
i suoi continuatori sono stati
1) Don Bernardo da Padova,
2) Don Leonardo da Firenze,
3) Don Tolomeo d'Aversa,
4) Don Aurelio da Milano,
5) Don Michel Angelo da Cantiana,
6) Don Giovan Battista da Lucca.
7) Don Cipriano da Perugia,
8) Don Timoteo da Milano.
05/05/1607
Don Crisostomo da Corleone incomincia un Libro dell'entrata di denaro (277 EL 387) che va fino all’anno 1632 di 556 pagine, per conto delle grasce, e bestiame venduto, delle Pigioni, degli affitti, delle investiture, de terzi, del quantitativo avuto da superiori per le lettere dei soprannumerari, sussidi, spogli, ed altre riscossioni, aggiungendovi ancora la nota delli crediti, delle debiti, bonificamenti, è lo stato del monastero, in esso si fà menzione del Giornale del Libro del granaro, di quello delle case, di quello dell'onoranze, di quello delle stime, di quello de terzi, di quello de ricordi, e di quello della Fabbrica. Arriva sino all'anno 1632.
I suoi continuatori sono stati
1) Don Panfilo da Bologna, e
2) Don Filoteo da Bologna,
3)Don Miniato da Firenze,
4) Don Domenico da Cremona,
5) Don Pietro Paolo da Bologna,
6) Don Antonio da Padova,
7) Don Bartolomeo da Palermo,
8) Don Leonardo da Napoli,
9) Don Gabriele da Milano,
10) Don Giacomo da Padova e
11) Don Giorgio da Napoli.
Anno 1610
Don Panfilo da Bologna cellerario di Monte Uliveto incomincia un Libro (LD) dell'uscita fatta del grano, vino, olio, lana, cascio, zaffarano, canape, lino, biade, e legumi, a causa del consumo, della semente, degli imprestiti, de pagamenti in robba e de salari, alle volte si tratta ancora dell'entrata delle suddette cose. Bene spesso si citano i libri dell'entrata di denaro, del Granaro di Quercecchio, de salariati, de debiti e crediti, ed il Giornale. E' stato conitnuato dalli successori.
13 maggio 1613 - 1644
Fu incominciato in Monte Uliveto un Libro (FG) delle onoranze, che contiene la nota delli capponi, polastri, ova e carne porcina, che dalli contadini dipendenti di esso monastero sideve, e si paga. Arriva sino al 1644. Cita bene spesso il Libro delle stime, quello dei terzi, quello de contratti, e quello de debitori, e creditori, ed è segnato con le lettere FG parte 1a.
01/06/1621 - 1638
Don Antonio da Padova (N. 6 del precedente)incomincia un altro libro dell’uscita di M onte Oliveto Maggiore, (279 EN 389) ove si tratta della compra del vitto, vestito, bestiame, ed utensili della paga, de frutti de censi passivi, di gabelle. de salariati, e dell'opere, delle spese in manifatture, fabriche, risarcimenti, viaggi, trasporti, capitoli, vestiari, regali in congiuntura della messa novella, ricreazioni di monaci e limosine, ed altre per la sagrestia, infermeria, foresteria, barberia, speziaria, libreria, stalla ed oliviera. Si citano in quello Libro quello de debiti, crediti, quello de salariati, l'altro de ricordi, l'altro delle fabbriche, l'altro della Fattori, l'altro della libreria, ed il giornale. Arriva sino al 1638.
I suoi continuatori sono stati
1) Don Bartolomeo da Palermo,
2) Don Leonardo da Napoli,
3) Don Gabriele da Milano,
4) Don Giacomo da Padova,
5) Don Giorgio da Napoli,
6) Don Secondo,
7) Don Caludio Aleatti da Ferrara e
8) Don Carlo Francesco da Milano.
13 maggio 1623 - 1638
Don Leonardo da Napoli cellerario di Monte Uliveto, incomincia un Libro (IF), o sia Giornale, in cui tratta delle spese, che si sono fatte alla giornata per il vitto, vestito, mancie, e gabelle, per il mantenimento della sagrestia, spezieria, e della stalla, per la compra del bestiame e d'utensili, per il pagamento di diverse manifatture. Ha molta relazione col Libro dell'uscita.
01 giugno 1623 – 1646
Fra Giovanni Battista da Siena speziale da principio ad un libro (CF) del dare, e dell'avere, dell'entrata, e dell'uscita, della spezeria di Monte Uliveto Maggiore. E' stato continuato da Fra Ippolito da Siena. Arriva sino al 1646, e siccome prima si contraddistingueva col mezzo della lettera A.
30 giugno 1623 - 1689
Don Angiolo Maria da Bologna Vicario generale apostolico incomincia un Libro (KI) concernente l'entrata della sagrestia, o sia della robba donata, venduta, e delle riscossioni de spogli, di varie disposizioni degli abati generali, del tangente per le professioni, delli censi attivi colla procureria generale, e col monastero d'Arezzo e del canone pagato dalla comunità di Chiusure per la natività della Beata Vergine, riportando ancora l'uscita per conto di compre, e rassettatura di paramenti e vasi sacri, per denaro dato a monaci o a causa de viaggi, e della celebrazione dell prima messa, per la manutenzione dell'organo, e de libri corali, per sussidio della pieve di Chiusure, per aiuto di qualche fanciulla, per la fabbrica della Cappella del Beato Bernardo, e per la restaurazione delle altre chiesine. E' stato coninuato dall'abate Don Filoteo da Bologna, da Don Giacomo da Padova, da Don Giorgio da Napoli, da Don Claudio Aleatti da Ferrara, da Don Carlo Francesco e da Don Francesco Maria da Ferrara, da Don Barnaba Fantuzzi, da Don Vittorio di Napoli, da Don Pietro Paolo da Bologna, da Don Clemente Zambeccari, da Don Timoteo da Verona, e da Don Angelo Maria da Napoli, tutti cellerari di Monte Uliveto. E' in quarto grande.
01 gennaio 1626 - 1660
Fra Giovan Battista da Siena Speziale incomincia un Libro (326 CG 406) dell'entrata e dell'uscita, e del dare e dell'avere, della spezieria di Monte Uliveto maggiore. Ha molta relazione col Libro vecchio A. E' stato riveduto e sottoscritto delli superiori, o Cellerari o altri deputati nell'istesso monastero. Arriva sino al 1660, e siccome era prima segnato colla lettera B.
01/05/1632 - 1653
Don Claudio Aleatti da Ferrara (N. 7 del precedente) incomincia un Libro dell'entrata di denaro avuta in Monte Uliveto (280 EO 390), per conto dei fitti, pigioni, canoni, soprannumerari, tasse nella Congregazione Ulivetana, sussidi, vendita di grasce e di bestiame, e per conto ancora di varie altre riscossioni. Vi è inoltre notato bene spesso lo stato del monastero, le provvisioni lasciate, ed il suo dare ed avere, si citano da esso i Libri de debiti e crediti, de ricordi, del granaro, de terzi, dell'onoranze, delle stime, della sagrestia. E' stato continuato da:
1) Don Carlo Francesco, e da
2) Don Baldassarre di Napoli, da
3) Don Giuseppe da Milano, da
4) Don Clemente Zambeccari, e da
5) Don Timoteo da Verona.
Arriva sino al 1623, ed è segnato colle lettere EO
Uscita generale.
Reg. cart. di cc. 501.
24/08/1638 - 1653
Don Francesco da Milano dà principio ad un Libro dell'uscita(281 EP 391), che si è fatta in Monte Uliveto nel comprare le grasce, diversi utensili, ed il bestiame , nel pagare frutti de censi passivi, viaggi, i trasporti, le manifatture, li vestiari, le opere, ed i salari, nella spese delle fornaci, delle fabbriche della sagrestia, spezieria, infermeria, foresteria, e della stalla, e nel far fare varie scritture e atti giudiziari, e nell'agire le liti. Sono in questo libro citati quelli de salariati, de ricordi, dei debiti e crediti, delle fabbriche delle stime, ed il giornale. A I suoi continuatori sono stati
1) Don Barnaba Fantuzzi da Bologna,
2) Don Claudio, e
3) Don Baldassarro da Napoli,
4) Don Giuseppe da Milano,
5) Don Clemente Zambeccari e
6) Don Timoteo da Bologna,
7) Don Protasio da Piacenza, e
8) Don Pietro Maria da Siena
01/12/1648
Don Clemente Zambeccari incomincia un Libro (300 HG 410) de debiti e crediti, il quale siccome è nel principio un estratto di vari Libri, come esso protesta, perciò contiene alcune memorie di addietro sino dal 1605. Si tratta adunque nel medesime de Censi, suoi frutti di grascie, e bestiame, o comprato, o esitato, delle fitti, delli laudemi, delle pigioni di canoni delle donazioni, e lasciti, delle alienazioni, e compra de stabili, de Quindenni corrisposti in Roma per le cure di Chiusure e di Rofeno, de contratti, transazioni e patti con i lavoratori, e terzaioli, delle fosse del Capitolo, ed altri sussidi de supernumerari de spogli dello stabilimento fatto tra l'abate generale, el monastero di Monte Uliveto circa la corrisposta de suoi emolumenti, dell'istituzione della dote, delle spese per i curati, o secolari, o Regolari soggetti al suddetto monastero per la sagrestia per i Capitoli generali, per medicamenti, per manifatture, per utensili e per opere colla descrizione bene spesso dello stato di Monte Uliveto, e delle sue provisioni. Arriva sino al 1663è stato continuato dalli cellerari pro tempore, ed ha molta relazione colli Libri frequentemente citati de contratti segnato F, con quello de terzi, col DG vecchio, col Memoriale A, col Libro del granaro, con quello della sagrestia, con quello de Ricordi, con quello dell'onoranze, con quella dell'uscita, con quello chiamato Notabilium, e con quello di Rofeno
01/05/1653 - 1658
Don Ippolito da Pistoia incomincia un Libro dell'Entrata (282 EQ 392) fatta in Monte Uliveto per conto delle grasce vendute, delle tasse, de soprannumerari, e d'altre riscossioni. Contiene ancora l'Uscita per liti, e scritture per salari, mance, opere, bonificamenti, frutti de censi passivi, viaggi, chiesa, e sagrestia, speziaria, e stalla, e compra di commestibili, e di vari utensili. Si citano in esso il Libro de debiti, e crediti, quello della spezieria, quello dell'onoranze, quello delle pigioni, quello de salariati, il Granaro e il Giornale:
Il suo continuatore è stato Don Sereno da Milano, ed è contraddistinto col mezzo delle due lettere EQ prima parte
01/05/1654
Don Sereno da Milano cellerario di Monte Uliveto incomincia un Libretto particolare dell'Entrata fatta per conto della robba, e bestiame venduto de soprannumerari, e d'altre riscossioni, coll'uscita avuta per la compra di commestibili, e per le spese seguite in frutti de censi passivi, in mancie, manifatture, trasporti, consumo di casa, medicamenti, opere salari, imprestiti, e gabelle, aggiungendo in oltre vari conti della lana, cascio, canape, e di diversi generi di raccolte; arriva sino all'anno 1658, ed è segnato colle lettere EQ parte 2°.
03/08/1658 - 1678
Don Luigi da Lecce incomincia un Libro dell'Entrata di denaro(283 ER 393) fattasi in Monte Uliveto per aver venduto il vino, il grano, il bestiame, l'olio, la lana, ed i medicamenti, per aver riscosso vari crediti, canoni, affitti, pigioni, livelli, onoranze, soprannumerari, tasse, sussidi, frutti di censi, donazioni, ed il quantitativo solito pagarsi dall'abate generale a conto delle lettere. Questo Libro ha molta relazione don li seguenti libri frequentemente citati del granaro, de debiti e crediti, col Giornale, col Libro de terzi, coll'altro delle case, con quello de contratti, con quello dell'osservanze, con quello delle stime, con quello de livelli, con quello de soprannumerari e col Libro segnato con la lettere P.
I suoi continuatori sono stati
1) Don Ippolito Maria da Bologna,
2) Don Angelo Maria, e
3) Don Giacomo da Napoli,
4) Don Marcello da Milano,
5) Don Carla Maria Narducci da Bologna,
6) Don Silvio da Milano,
7) Don Arserio da Verona, e
8) Don Eugenio da Ferrara.
SACRESTIA
Uscita generale.
Reg. cart. di cc. 406.
01/08/1658 - 1678
Don Luigi da Lecce incomincia un Libro dell'uscita (284 ES 394) fattasi in Monte Uliveto a cagione delli censi, ed altri debiti estinti, delli frutti per essi pagati, de Quindenni, de vestiari, delle mancie, manifatture, bonificamenti, e riparazioni, della compra di commestibili, delli medicinali, e del bestiame; e finalmente a causa delle spese avute in salari, opere, viaggi, liti, e scritture, in Chiesa, sagrestia, e nella stalla. Nel medesimo Libro si citano quello de salariati, quello de debiti e crediti, il Giornale, ed il Granaro.
I suoi continuatori sono stati
1) Don Angelo Maria napoletano
2) Don Giacomo Pisanelli napoletano,
3) Don Valeriano e
4) Don Marcello Milanesi,
5) Don Carlo Maria Narducci perugino,
6) Don Odoardo bolognese,
7) Don Silvio milanese.
8) Don Arserio veronese, e
9) Don Eugenio ferrarese.
04/05/1656
Don Romualdo da Genova abate generale dell'Ordine di Monte Uliveto col Definitorio conoscendo che il monastero principale di essa religione era affatto in rovina per essere i poderi incolti, e privi di bestiame decreta di prendere milledugento scudi a censo per quest'effetto e per comprare trenta moggia di grano in circa per sovvenire i contadini colli seguenti vincoli, che il vicario generale debba inoltrare il Definitorio l'impiego del consaputo denaro. Che il bestiame compraato si consegni con tali condizioni acciò tosto cresca, che mai possa scemare, che il grano poi di debba solo prestare alli contadini del monastero…
27/09/1662
Don Angelo Maria da Napoli incomincia un Libro della dote, o sia del grano, che si presta alli contadini del monastero di Monte Uliveto, e che si riscuote dalli medesimi, e del modo con cui è stata istituita si è accresciuta, e si conserva. Vi sono ancora registrate le tasse e le riscossioni del capitolo generale con le spese, che si fanno in tale congiuntura, ed ancora i soprannumerari, le dozzine, i sussidi, i spogli, e il loro esito, ed impiego. Arriva sino al 171 ed è contraddistinto col mezzo delle lettere HE
29/07/1663
Don Angelo Maria da Napoli incomincia un Libro de debiti, e crediti, nel quale oltre la compra, e vendita di diversi generi, si tratta di censi attivi e passivi, de frutti, ed estinzione de medesimo, di canoni, di affitti, del modo, con cui sono stati dati, terminati, o colti, de Laudemi, di donazioni, e pesi ad esse annessi, di patti stabiliti con i lavoratori, di sussidi somministrati in diverse congiunture dalla Congregazione Olivetana, di quindenni corrisposti in Roma per le cure di Rofeno, e di Chiusure, d'imprestiti, bonificamenti, pagamenti, riscossioni, dello stato del monastero, e delle spese mper la chiesa, e per altre cose necessarie. Il medesimo Libro ha molta relazione con gli altri del dare ed avere vecchio, e nuovo, con quello di Quercecchio, con quelli de contratti, Croce, ed F, e con quelli delle pigioni, del granaro della cantina, dell'uscita, delle stime,libere e delle stime vendute, dell'onoranze, de salariati, de soprannumerari, di cose diverse, e ccon le lettere HF
05/05/1678 - 1701
Don Eugenio da Ferrara incomincia un Libro dell'entrata di denaro (285 ET 395) fattasi nel monastero di Monte Uliveto per conto di varie riscossioni, del denaro corrisposto dal padre generale, per le lettere de sussidi, de soprannumerari, spogli, e tasse, e per conto delle grascie e del bestiame, che è stato venduto. Si citano nello stesso Libro quello de soprannumerari, quello delle pigioni, quello dell'onoranze, quello del dare, ed avere, quello delle tasse, quello de terzi, quello di Rofeno il granaro, ed il Giornale.
I suoi continuatori sono stati
1) Don Lorenzo d'Ascoli,
2) Don Pietro Maria da Siena,
3) Don Remigio da Lodi,
4) Don Giulio Cesare da Brescia,
5) Don Gennaro da Napoli,
6) Don Alessandro da Milano, e
7) Don Cornelio Marzari da Rovigo.
Dal 1681 al 1686
Don Francesco Tolomei descrive (297 FZ 407) molte attività e documenta molte notizie importanti su fatti e opere succedute dal 1681 al 1686 (Cisterna sagrestia. Portare l’acqua alla cucina, fabbrica della fonte tonda per lavare i panni, risarcimento della stufa del forno, dell’organo del monastero, nel terremoto e rifacimento alla Torre, lavori al tinaio e il nuovo torchio,
al risarcimento del nuovo guazzatolo, condotta in mattone per addurre l’acqua dal Procione alla peschiera, e il ripetuto lavoro alla fornace)
29/01/1686 - 1697 (Codice CK)
Fu incominciato in Monte Uliveto un Libro dell'entrata e dell'uscita della Bottega del fabbro, il quale oltre l'inventario della robba che si trova nella medesima contiene le spese di lime, di cartone, e li conti con vari e specialmente colli contadini del suddetto monastero, che si sono prevalsi della stessa fabbreria.
01/12/1694 - 1717
Fu incominciato un Libro dell'onoranze(291 FI 401), o sia dei pollami, ova, e carne porcina, cose alle volte indotte in denari, che per conto di qualche podere, terzo e casa ancora si corrispondono dalli dipendenti del monastero di Monte Uliveto. Si nota in questo libro il loro debito proveniente da tale obbligazione, ed incidentemente si tratta del tempo, e del modo con cui sono state consegnate le case, ed i terreni; bene spesso si citano i Libri nuovo, e vecchio delle onoranze quello de mezzaioli, quello dei terzi, quello delle pigioni, e quelli de contratti.
Comprende gli anni 1503-1808 e vi è inserito anche l'inventario del patrimonio
16/10/1695
Fu incominciato in Monte Uliveto un Libro (308 GF 418) dove premesso un indice di Materie, e di nomi poco rimarcabile, ed ancora un Inventario dei fini, che sono ne poderi. Si tratta delle stime del bestiame consegnato alli mezzaioli, e terzaioli del suddetto monastero col suo utile, e discapito, e colle partite del loro dare, ed avere, descrivendosi alle volte come sono stati investiti, confermati, e decaduti dalle possessioni, e case che gli erano state date in consegna. Il presente libro si riporta all'altro vecchio delle stime, a quello dei contratti F, ed al Libro delle pigioni. Arriva sino al 1706, e la lettera B con la quale si contraddistingueva si è mutata nelle due lettere GF.
01/03/1696 - 1730
Fu incominciato in Monte Uliveto un Libro (300 HG 410)de debiti, e crediti, dove alle vote si trova la serie delli inesigibili, e di poca speranza. Lo stato, e lla scorta del detto monastero, i pagamenti del generale per le lettere,e le tasse de monasteri per sussidi, gli spogli, le dozzine, i soprannumerari, i Legati, gli affitti, le investiture, i laudemi, i canoni, le onoranze, le imposizioni del Principe, le gabelle, i quindenni, i censi colla procureria generale, e con altri, li salariati, i viaggi, lo scapito, e guadagno delle stime, le compre, e vendite di bestiame di grasce, di mobili, e di beni stabili, le permute, le transazioni e l'imprestiti. Sono citati i Libri vecchio., e nuovo del dare e dell'avere, altri de contratti quelli dell'entrata, ed uscita, de mezzaioli, de terzi, dell'onoranze, de salariati della dote,l Granaro.
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