venerdì 17 aprile 2015
16 aprile 2015
CHIESA DI SANTO STEFANO D’OVILE
ATTI NOTARILI
Santo Stefano di Ovile
02 agosto 1341 pag. 6
Cecco del q. Gherardo di Chiusure col mezzo del suo testamento vuol esser sepolto nel cimitero di Monte Oliveto, e lascia al detto monastero, un pezzo di terra posto nella curia di Chiusure, nel luogo detto Casanole, che termina da due parti con Andrea del q. Billo, e col Vallone di Caggiuolo; lascia un fiorino d'oro per l'uffizio, quaranta lire da restituirsi alla persona che è nota al suo figlio; cento fiorini causa di restituzione alli canonici di Siena, eccettuatiune alcuni, dieci lire a Minuccia sua nipote quando sarà maritata; venti fiorini per riaggiustare la chiesa di S. Stefano; e tutto il rimanente lo dispone a favor di Pietro suo figlio.
Rogato Tone del q. Geni. S pag. 6
26 giugno 1343 pag. 10
Bartolomeo del q. Forestano cittadino e mercante senese, vende per il prezzo di dugentoquarantacinque lire moneta di Siena a Fra Pietro di Donato di Monte Oliveto Maggiore una casa ed un pezzo di terra posto nella curia di Chiusure nel luogo detto Cristena, che confina con la strada, e con la chiesa di S. Stefano d'Ovile, un altro pezzo posto nell'istesso sito che confina con la strada, e con gli eredi di Ghino, un altro, che confina con i medesimi, e con Cecco di Guillino; un altro posto nel luogo detto Casa Marti, che confina con Billia di Ser Vanni, e con gli eredid iGiovanni chiamato Rossaccio; un altro, che confina con la stessa, con gli suddetti eredi di Ghino, e col Vallone; un altro posto nel luogo detto a Le Fonti, che parimente confina con la detta Bilia, con Giovanni di Goro, col Vallone, e colla strada; un altro chiamato le Caggiolesi, che termina con Billia, con gli altri figli del nominato q. Tino, col Vallone, e con Giovanni di Goro; un altro nel luogo detto Pedio a sole, che confina con gli eredi di Ghino, e con i Valloni, un altro chiamato le Selve, che termina con questi eredi, col detto Giovanni di Goro e con Billia; e finalmente tre altri pezzi di terra nel luogo delle Caggiolesi, che confina col vallone, con gli eredi di Tino, con i figli di Rossaccio, con gli eredi di Giovanni di Goro, e con la strada, costituendo inoltre a dare il possesso delle suddette cose, come suo procuratore Memmo del q.. Tino di Chiusure.
Rogato Nicola del q. Paltonerio. I pag. 10
03 settembre 1349 parte 1a pag XX.
Giovanni del q. Meuccio da Chiatina e Ghinuccio del q. Bartolino da Chiusure come amministratori delli beni di Ghinuccio del q. Landino di Chiusure, vendono per il prezzo di 4 lire a Fra Andrea Cenni da Corzano sindico di Monte Uliveto una vigna con canneto posta nella curia di Chiusure nel luogo detto Coiallo vicino al detto monastero, alla strada vicinale alla chiesa di S. Stefano di Chiusure, ed al Vallone.
Rogato Lando del q. Accorso d'Arezzo frate di M. U prima notaio. BL parte 1a pag. XX
27 settembre 1356 pag. 125
Giacomo d'Ovile da Chiusure dispone col mezzo del suo testamento d'esser sepolto nella sepoltura de Frati di Monte Oliveto, gli lascia due fiorini per due torce, lascia al vescovo cinque soldi; alla chiesa di S. Stefano venti soldi; alla chiesa di S. Biagio venti soldi; alla pieve di S. Nazzario venti soldi; al Rettore di S. Leonardo venti soldi; e al detto luogo di Monte Oliveto lascia un pezzo di terra vicino a S. Stefano, alla strada, al Fossato, alli detti Frati ed a Guirico da Bollano; istituisce Vannuccio di Petrino, e Niccolò suo fratello in suoi fidecommissari, e dichiara quest'ultimo per suo erede universale.
Rogato Fra Girolamo di Ser Sozzo da Siena. Priore di Monte Oliveto. I pag. 15
02 settembre 1357 pag. 15
Nardo di Rosticcio della Villa di Ovile della curia di Chiusure, dispone col mezzo del suo testamento d'esser sepolto nel luogo de Frati di Monte Oliveto, alli quali lascia venti soldi, ed ancora un cereo del valore di tre lire; dona in oltre alla chiesa di S. Stefano due cerei di venti soldi, e costituisce eredi e fidecommissari Giovanni, Pietro, e Belluccia suoi figli.
30 dicembre 1358 pag. 16
Pietro di Cecco della Villa d'Ovile nella corte di Chiusure, col mezzo del suo testamento comanda d'esser sepolto nel luogo de Frati di Monte Oliveto, ordina sia sodisfatto Goro di Ser Dino Forestani del quantitativo per certe pecore da esso ricevute, e vendute prima del tempo, d'una veste, di tre tini, e d'altra robba; lascia alla chiesa di S. Stefano due fiorini per il fornimento dell'altare; alla pieve di S. Lazzaro trenta soldi; alla pieve di S. leonardo trenta soldi; a S. Angelo a Luco quaranta soldi: altri quaranta alla Canonica di Grossennano; ventidue lire e dieci soldi da vestire ogn'anno tre poveri per il Natale; alli Frati di Monte Oliveto un fiorino d'oro; et un sodo là contro l'Arbia, che termina con la strada col Fossato, colla chiesa di S. Stefano, e con Bartolino, e finalmente dispone alcune cose a favore di Chessella, o Stia, o no colli suoi figliuoli, dichiarando eredi e fidecommissari Francesco, Giovanni, Agnolo, e Giacomo suoi figli, Vanna, e Pietro Ghozzi. 30 dicembre 1358 pag.16
28 luglio 1359 pag. 16
Giovanni chiamato Riccio, figlio Paolo, soprannominato Biancone della corte di Chiusure, del popolo di S. Stefano a Cristena, col mezzo del suo testamento dispone d'esser sepolto nel monastero di Monte Uliveto al quale vuole siano restituiti quarantadue soldi, e sei denari, comanda, che parimente si renda un fiorino a Biagio commesso del detto luogo dovuto per la compra d'un moggio di grano. Lascia a Minuccia sua moglie, e figlia di Binduccio venti fiorini per restituzione della dote, e dell'antifatio; lascia un fiorino a Tallone; pochi soldi a Bartolo suo fante; alli poveri otto soldi, ed un tornese, che aveva trovato, e certo panno del valore di trenta soldi; a Lorenzo di Rosticcio cinque soldi; a Cialvelliera fabbro d'Asciano ventun soldo; a Niccolò di Vannuccio diciassette; al figlio di Martino sette soldi; a Lando del Testa sette soldi, a Lippo di Baccello cinque staia di grano; a Minucia di Piccardo quattro staia; a Falcone uno staio, e tre quarti; ed a Francescone cinque soldi, dichiarando infine suoi fidecommissari Domenico di Vanino, e Lippo di Minuccio.
Rogato Fra Ludovico di Ser Andrea monaco di Monte Uliveto. BA pag. 16
15 agosto 1359 pag. 17
Lorenzo di Vannuccio da Chiusure del popolo di S. Stefano a Ovile col mezzo del suo testamento, dispone d'esser sepolto tra Frati di Monte Oliveto a quali lascia un polledro, di quattro fiorini di valore; lascia a Maza do Carlano per due cesta di cavoli ricevuti due soldi; lascia a Nucciarello due fiorini; a Madonna Giovanna sua moglie un pezzo di terra posto a Ovile, che confina con Pietro cecchi, con Chele Chericucci, e colla strada per conto della sua dote, ed ancora la casa fin tanto che non prenda nuovamente marito; lascia a Mina sua madre tre fiorini, la casa, che è vicino a Leonardo Rosticci, ed un pezzo di terra d'uno staio, che confina con lo stesso, colli figli di Bindoccio, e colla strada, dichiarando, che queste tali cose devono poi ricadere a suoi figli, o sia al monastero di monte Oliveto, mentre alli medesimi comanda di farsi ivi Frati, dando loro ogni loro rendita, e ragione a Frati, e che essi perseverino in fino alla morte; ed eleggendo per ultimo Giovanni di nardo in suo fidecommissario ad effetto il tutto sia puntualmente eseguito.
Rogato Fra Ludovico di Ser Andrea monaco di Monte Uliveto. I pag. 17
09 settembre 1359 pag. 22
Giovanni Fraficti sartore da Campora col mezzo del suo testamento dispone esser sepolto vicino la chiesa de Frati di Monte Uliveto, alla quale oltre le spese per il funerale lascia una torcia di quaranta soldi, e sei lire; lascia alla Canonica di Grossennano; alla chiesa di S. Leonardo; alla chiesa di S. Angelo, ed alla chiesa di S. Stefano dieci soldi per una; agli eredi di Filippuccio trenta soldi; all'erede di Neruzzo venti soldi; all'erede di Vannuccio di Pello trenta soldi; a Giacoma, e Landa ventri soldi; all'erede di Tuccio Manecti venti soldi; a Ciano Calzolaro suo creditore quattro soldi; a Cambio speziale suo creditore ventisei soldi; a Vannuccio di Giovannino venticinque soldi; al Priore di Grossennano venti soldi; a Giacomo di Ghezzo venti soldi; a Chericuccia sua moglie l'uso della casa; e volendo partirsene la sua dote. Dichiara eredi universali Nanni, Domenico e Simone suoi figli, ed elegge in suoi fidecommissari Neri di baccello, e la detta Riccuccia di Gese sua moglie.
Rogato Fra Giacomuccio monaco di Monte Uliveto, e priore di S. Anna. BA pag. 22 N. 1 e 3
11 settembre 1359 pag. 23
Minuccia moglie di Giovanni di Bindoccio da Ovile del popolo di S. Stefano nella curia di Chiusure col mezzo del suo testamento dispone esser sepolta nella detta chiesa a cui lascia due fiorini, con questo che non comprandosi un calice dentro lo spazio di tre anni, siano dati al monastero di monte oliveto, al quale dona una sua torcia di quaranta soldi, costituendo suoi fidecommissari il detto Giovanni suo marito e Giovanni di Nardo da Ovile.
Rogato Fra Ventura monaco e prete di Monte Oliveto. BA pag. 23
11 settembre 1359 pag. 24
Fiore moglie di Ranuccio di Neri di Raccio da Chiusure, col mezzo del suo testamento, s'elegge la sepoltura nella chiesa di S. Angelo a Luco; lascia al monastero di Monte Uliveto venticinque lire, ed una torcia di cinquanta soldi, alla chiesa di S. Leonardo due fiorini, quando questa si racconci dentro il termine di quattro anni. Alla chiesa di S. Angelo a Luco, a S. Stefano, ed alla Canonica, una torcia di trenta soldi per ciascuna; a Stefano di Ser Nino da Chiusure una Pianeta col camice quando si faccia prete; vuole che sia soddisfatto ogni suo legittimo creditore ed elegge in suo fidecommissario il detto Ranuccio, e Neri Baccegli da Chiusure.
Rogato Fra Ventura Doni d'Arezzo monaco e prete di Monte Uliveto. BA pag. 24
23 settembre 1359 pag. 25
Vanna moglie di Pietro Cecchi da Ovile stende il suo testamento, col quale si elegge la sepoltura della chiesa di S. Angelo a Luco; lascia alla pieve di S. Nazzario un cereo di trenta soldi; alla chiesa di S. Stefano un tovaglia per l'altare; alli Frati di monte Uliveto una torcia d'un fiorino; a S Angelo a Luco un altra di trenta soldi; un altra consimile alla Canonica di Grossennano; alla chiesa di S. Leonardo quando si debba rifare trenta soldi; a Mante sua sorella il suo sottardo del Broio; a Margherita da Montisi sua nipote una gonnella, a Margherita da Monterone un altra gonnella; e finalmente alli Frati di Monte Uliveto un velo di bambagina per l'altare, et un sciugatoio di lino, eleggendo in suoi fidecommissari, colla facoltà di variare, ma non essenzialmente queste sue disposizioni, Pietro suo marito assieme con li suoi figliuoli.
Rogato Fra Ventura Doni d'Arezzo, monaco e prete di Monte Oliveto. BA pag. 25
della cassetta B 12
26 febbraio 1375 pag. 18
Biagio del q. Bartolotto di Biagio Titaglieri cittadino sanese del popolo di S. Stefano concordemente con la signora Tessa figlia del q. Giacomo sua moglie vende per centotrentotto fiorini d'oro, e da l'attual possesso a Fra Pietro del q. Colto di Donato da Fiorenza monaco conventuale del monastero di Monte Uliveto Maggiore, del podere chiamato Cuserra, denominato sotto sei pezzi di terra, uno posto nel luogo detto Ferrale che confina con la strada da una parte, e da due colli Valloni; un altro detto Campaia, che confina col detto monastero di Monte Uliveto Maggiore, con quello di S. Marta, e con i Valloni. Due altri situati nel luogo detto Fonte a Luco, che confina con le strade. E due altri posti nel luogo detto Albereto, che termina con i Valloni, con Nicoletto Vannucci con la via, con gli eredi di Lorenzo, e col comune di Chiusure.
Rogato Brizio del q. Pavolo. S. pag.18
Meo del q. Tato di Meo soldato figlio di Tavena Tolomei assieme con Tura suo figlio a nome proprio e di Cristoforo fratello di esso Tura, concedono a Fra Bartolomeo del q. Cecco da Siena, ed a Fra Pietro Lotti da Fiorenza procuratore di Monte Uliveto , possessioni, terre, e case, con tutto il bestiame che hanno nella curia di Chiusure, o sia un podere con tre case posto nel luogo detto le Ferranesi confinante con li Frati di S. Anna, colla strada, con Giacomo di Spinelloccio, col fossato, con Ghinnoccio di Gese, e con una via, che passa per il mezzo; un altro con casa posta nel luogo chiamato Bengode confinante con la strada, con Sozzo di Francesco Bandinelli, colla Canonica di Grossennano, e col detto Ghinnoccio di Ghese; e finalmente tutti i terreni, che possiedono nella curia di S. Giovanni d'Asso ricevendo in vece di tutto ciò, che viene ad essere ventidue moggia di terra, e che s'intende consegnato colla sicurtà di Pietro di Cristoforo Belciuti da Siena un pezzo di terreno di sei stara posto nella curia di Bettolle nel luogo chiamato ne le coste vicino alla strada del comune, ed a Petruccio di Vespuccio; un altro d'uno staro nel luogo detto In Saletta confinante con Andrea di Bindo e con la via del comune; un altro d'uno staro e mezzo nel luogo detto al Colle confinante con la via del comune, e con Dina di Giovanni Gualterii vedova di Naldino; un altro di sei stara nel luogo detto in Fontenetta, confinante con la via del comune, con essa Dina e con Vive Testa; un altro di sei stara nel luogo detto in Monte Valentino, confinante con la via del comune, con Vive del Testa e con Dina; un altro di dieci stara parimente nel Monte Valentino, confinante con Naddo di Francesco Malavolti, e con la via del comune; un altro di vent'uno stara, che comprende cinque stara di prato, chiamato Lama a Chiave posto nel luogo detto a la Quercia del Testa, confinante con gli eredi di Naldino di Tono; e col prefato Naddo; un altro di quattro stara a la Costa del testa vicino al medesimo Prato; un altro di dodici stara a la via del Porto, confinante con gli eredi di Naldino; un altro di otto stara nell'istesso sito confinante con la strada, e collo spedale di S. Maria; un altro di tre stara a la via del Miulino da Chiaciale confinante con Dina e cogl'eredi di Giovanni Calamai; un altro di cinque stara nell'istessp sito, confinante con la via del comune e con Dina; un altro a Gabbiano sotto l'istessi confini; un altro di stara ventisette nel medesimo luogo confinante con la via del comune, con la chiesa di Bettolle, e con Dina; un altro di stara trentuno ne le Lugagne, confinante con la via del comune, e con la medesima Dina, e chiesa di Bettolle; un altro di undici stara a la Postina confinante con Dina e con Bindo dal Gombo; un altro di dodici stara in via Casati confinante con la via, con Bindo del Gombo e con Cittadino di Mino; un altro di tre stara nell'istesso sito sotto l'istessi confini; un altro di quattro stara nell'istesso sito confinante con la via, con Pietro di Chinello e col nominato Cittadino; un altro di diciassette stara nel luogo detto Alavatoio, confinante con la via del comune; un altro di tre stara a Querceto confinate con la via, e con Guidone Testa; un altro di sette stara a la Ceppa confinante con la via, e con gli eredi di naldino di Tono; un altro di tredici styara nell'istesso sito sotto l'istessi confini; un altro di dlodici stara nell'istesso sito sotto l'istessi confini; un altro di quattro stara alla via di Musarone confinan te con gl'eredi di Naldino e con la via; un altro di tre stara al Muserone confinante con la via, e con li detti eredi; un altro di sedici stara nell'isteeso sito confinante con li detti eredi; un altro di cinque stara posto alla Quercia Bruna, confinante con gli eredi di Naldino di Tono, e col detto Naddo; un altro di otto stara a Fossa Lupaia confinante con Bindo del Gombo e col Muserone; un altro di diciotto stara nell'istesso sito confinante con la via del comune e col detto Bindo; un altro di quattro stara a Moro confinante con la strada, con gli eredi di Gallioffo, e con Speranza; un altro di tre staia a Lama del Pozzo confinante con la via del comune, con gli eredi di Naldino di Tono; un altro di tre stara alla via della Bandita confinante con la strada del comune, e con Luca Guardavalle; un altro si stara sei al fosso della Bettolla confinante con gli eredi di Naldino, e colla via del comune; un altro di sei stara nel Borgo Lercio confinante con la via del comune, e con gli eredi di Naldino di Tono, un altro di quattro stara nell'istesso sito sotto l'istessi confini; un altro con tre ortaglie d'uno staro e mezzo in tutto posto nel borgo, confinante con la via, con Giovanni di Nello, e con Dina; un altro di tre stara al Muserone, confinante con la via, colli detti eredi; un altro sopra il Muserone, confinante con la via, con Giovanni Binducci, e con Orlando di Bertino; quattro cappanne, ed una casa tegolata nel Borgo di Bettolle ad uso de lavoratori, e del Bestiame; un casalino nel Castello di Bettolle, confinante col fosso, e con Dina; e finalmente una Cappella di S. Maria nel Borgo di Bettolle con tutte le altre adiacenze del medesimo monastero, incominciando di là dal fiume della Foenna, verso la contrada del suddetto comune.
01 marzo 1387 pag. 28
Bartolo di Piccino col mezzo del suo testamento dispone d'esser sepolto nella chieesa di Monte Uliveto, a cui lascia una torcia d'un fiorino, ad Oletta sua moglie lascia cinquanta lire per la dote sua in caso, che non muoia Duccio suo figlio, mentre allora viene ad esser costituita di lui curatrice, morendo Duccio, lascia il tutto a Giovanni. Lascia alla chiesa di S. Stefano certo grano per la decima, ad Angelo di Lenzo sei fiorini a causa di restituzione, e per l'istesso motivo lascia agli eredi di Pietro Piccolomini nove stara di grano. Dichiara dover risquotere da Arnaldo di Ser Rameo 19 staja di grano, da Acino di Bartolomeo due fiorini, e da Alaino due fiorini e mezzo, ed elegge per ultimo in suoi fidecommissari il detto Giovanni assieme con Francesco.
erede universale.
Rogato Pagano del q. Ser Vanni. BA pag. 27
29 aprile 1414 carta 35
Antonio, e Nardo figlio del q. Petrino di Nardo da Chiusure vendono per il prezzo di centoventicinque fiorini d'oro a Fra Francesco del q. Minuccio di Siena, Procuratore di Monte Uliveto una casa posta nella curia di Chiusure nel luogo detto Ovile, che termina con Domenico di Chiusure, con gli eredi di Ghinuccio, di Franceschino, e con la strada del comune; un pezzo di terra posto nel detto luogo, che termina con gl'istessi eredi di Ghinuccio con Cecco di Bartolino e con la strada; un altro parimente nel medesimo luogo, che termina con li Frati di Monte Uliveto, e cogl'eredi di Bartolomeo; un altro nello stesso luogo, che termina con li detti eredi con la strada del comune, e con la via vicinale; un altro nello stesso luogo, che termina con li beni della chiesa di S. Stefano, con li detti eredi, e con gl'eredi di Ghinuccio di Franceschino; un altro con cantina nello stesso luogo, che termina da due parti con gl'eredi di Ghinuccio, e da una con Domenico di Andreuccio; un altro nel detto luogo, che termina con gl'eredi di Ghinuccio, e con la strada del comune; un altro nel luogo detto Cassato, che termina con li beni dei Monte Uliveto, col detto Domenico, e con la strada del comune; un altro nel luogo detto Piate, che termina don gl'eredi di Ghinuccio, con li beni di Mont'Uliveto, e con la strada vicinale; un altro nel detto luogo che termina con li beni della chiesa di S. Stefano, e col Vallone. Un altro nel luogo detto Lamoni che termina con gl'eredi di Ghinuccio, con la strada del comune, e con i beni di Mont'Uliveto; un altro nel luogo detto Caggiolese, che termina con Andrea di Giovannone, con la via vicinale, e con Cecco di Bartolo; un altro nel luogo detto Ripalta, che termina con la strada del comune, con gli eredi di Bartolomeo, e con li beni di Monte Uliveto; un altro nel luogo detto Valle coiale, che termina con Cecco di Bartolino, con li beni della chiesa di S. Stefano, e col Vallone, un altro nel luogo detto casa di Talone, che termina da tre lati con li beni di Monte Uliveto, e da uno con la strada del comune, e finalmente un altro nel luogo detto Ferrale, che termina con gl'eredi di Ghinuccio, con li beni di Mont'Uliveto, e con la strada del comune.
Rogato Giovanni di Domenico Malafibbia d'Asciano. I pag. 35 N. 1
10 maggio 1670. Con il consenso del Rev.mo P. Ab. Bracciolini Vic. Gen.le viene fatta la permuta di diversi pezzi di terra di Caggiatro: Un pezzo di terra tra Caggiatro e il Cenino.
Tutti quelli appartenenti alla chiesa di Santo Stefano.
Pagherà il detto Cipriano per San Lorenzo, P. i Galletti. Giovanni Capitani. Domenico Montevarchi.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento