domenica 16 novembre 2014

tartuficoltura

TARTUFAIA MIGLIORATA : MONTE OLIVETO MAGGIORE =============================================== (ANNO 1989) PROGETTO REALIZZATO : TARTUFI DELLE CRETE SENESI ================================================= Il ritrovamento di un documento nell’Archivio storico dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore che ricordava che nel 1746, al termine di una Assemblea generale di tutti i monaci d’Italia, era previsto nel menu un piatto a base di tartufi, ha suggerito e ispirato sulla base della L.R. 58/1988 del 1988 l’iniziativa di realizzare un progetto con spirito di collaborazione per la valorizzazione delle Crete Senesi, che nell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore trova il centro e il cuore geografico e di allargare il polmone verde esistente di boschi, pioppi e cipressi che formano un paesaggio unico, un ambiente ideale e un habitat connaturale per la produzione del tartufo bianco o ‘Magnatum Pico’. Come proverbialmente si dice che “è la memoria che ha un futuro” questa memoria riscoperta e confortata dalla testimonianza di tartufai che da decenni ricercavano e ritrovavano tartufi, mi ha portato ad operare con rinnovato impegno e attenzione alla realizzazione di un progetto ampio e dettagliato dei luoghi e delle opere per una nuova tartufaia coltivata e migliorata. La conoscenza della composizione del terreno e dei fondovalle del Segalino, (lunghezza 5.42), Cenino (lunghezza 2,56), delle Pinzate (lunghezza 1,0) della Borraia(Lunghezza 4.48) e del Vespro (lunghezza 4,05), del Cardinale (lunghezza 1,84) per una superficie complessiva di Ha 30 ha portato alla piantumazione di oltre 2700 piante di pioppo della varietà Luisa Avanzo, provenienti dalla S.A.F. di Roselle- Grosseto e di piantine micorizzate, del vivaio provinciale del Campino, secondo il suggerimento della misura 1.1 del sottoprogramma 1 –Agricoltura del Progetto PIM –Toscana, che pur non avendo trovato accoglimento presso la Regione, è stato a spese dell’Azienda Agraria di Monte Oliveto ugualmente realizzato negli anni 1989-1990. Questo è stato fatto attraverso l’attuazione delle diverse fasi e cioè: - ricerca delle caratteristiche delle tartufaie presenti, mediante lo studio dei loro principali parametri ecologici ai fini della individuazione dei terre suscettibili ad una espansione della coltura, tenendo a confronto i parametri dell’analisi e della composizione dei terreni (Ph, granulometria, umidità, esposizione, flora batterica) - indagine nel territorio dell’area che sulla base delle caratteristiche geologiche, podologiche, morfologiche e climatiche, con la preziosa conoscenza del presente centro di osservazione pluviometrica dal 1934 delle sede di Monte Oliveto Maggiore è stato facile stabilire - predisposizione ed elaborazione di una cartografia vocazionale di zona. - Il calendario delle realizzazioni di fatto si è attuato nei due anni 1989-1990. Si è cosi ottenuta una prima autorizzazione comunale con il N° 2 di tartufaia migliorata e controllata da parte dell’autorità comunale di Asciano, che poi per nuova L.R. n. 50/1995, è stata riconfermata, dopo presentazione di nuova, aggiunta, ufficiale cartografia, con nuova autorizzazione N°14. Le opere sono state realizzate con l’impiego di macchine particolari come: - 2 trinciastocchi Nobili e Ferri - 1 Treker ripuntatore Pegoraro - 1 Frangizolle - 1 Trivella per fare le buche I lavori sono stati realizzati con: - lavorazione di ripulitura - la ripuntatura - affinatura - trivellazione delle buche - messa a dimora di 2700 piantine anche micorizzate - opere colturali annuali Nei due anni successivi sono state necessarie: - delle potature - di ripulitura basale - lavorazioni e opere connesse - regimazione delle acque - lavori di miglioramento boschivo. Il piano di finanziamento in realtà e avvenuto tutto in forma autonoma da parte dell’Azienda; le fasi di realizzazione hanno avuto una durata globale di due anni e un calendario per la realizzazione delle opere connesse di altri due anni, per un costo di realizzazione a Ha di Lire 3.500.000 senza contare il costo delle macchine operatrici. Inoltre: 1) La creazione di 30 ha a tartufaia coltivata e migliorata, con la piantagione di 2700 pioppi di clone “Luisa Avanzo” dal 1989 che a scadenza di 13-15 anni (nel 2002-2005) o più a lungo, potrebbero essere tagliati (d’intesa con i tartufai) con un discreto valore per la qualità del legname, perché ottimo per sfogliatura e cioè preparazione di compensati e pannelli pluristrato. Un’atra piccola tartufaia in località Pinzute è stato realizzata con la collaborazione sinergica della Congregazione Benedettina Olivetana con altri proprietari confinanti, che in modo intelligente e propositivo hanno insieme valorizzato due ettari di bosco in una posizione ideale per la produzione del buon Magnatum Pico.

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