martedì 28 luglio 2015
SISTEMA IDROGEOLOGICO A CHIUSURE 1952 - 2014
SISTEMA IDROGEOLOGICO A CHIUSURE
ANNI 1952 -2014
Già il programma del comune di Asciano aveva stabilito e suggerito gli indirizzi e prescrizioni finalizzati alla riduzione delle infiltrazioni nel sottosuolo di acque superficiali in relazione alla criticità costituita dai fenomeni erosivi e franosi legati agli imponenti sistemi calanchivi che bordano il nucleo di Chiusure.
Le formazioni calanchive ed i versanti con erosione e degradazione attiva risultano molto diffusi in tutto il territorio, causando elementi di criticità soprattutto quando intercettano aree con strutture insediative o la rete della viabilità. I fenomeni di maggiore imponenza si concentrano nella parte sud, e soprattutto nei dintorni di Chiusure, dove imponenti sistemi di calanchi, associati a vari fenomeni di dissesto, minacciano seriamente il nucleo abitato stesso. Sono presenti inoltre anche fenomeni franosi attivi, sul versante orientale del rilievi collinari sui quali si snoda la SR 451 di Monte Oliveto Maggiore, tra Chiusure ed il capoluogo.
Così si diceva:
Art. 74 – Sistema N°6: I versanti calanchivi di Monte Oliveto, Chiusure e l’alveo dell’Ombrone
1. Il sistema alterna seminativi a prati pascolo ed è caratterizzato dai maggiori valori di intensità di rilievo. E’ attraversato dal fiume Ombrone, con un corso meandri forme e sistemi a terrazzi alluvionali antichi, in cui fenomeni franosi e le formazioni calanchive delle balze di Monte Oliveto assumono dimensioni e livelli di importanza monumentali. Nei fondovalle sono presenti impianti arborei e seminativi irrigui. Con la maggiore acclività aumenta la presenza di boschi e vegetazione arbustiva. Ricchissima la presenza di beni culturali e strutture d’importanza storico - architettonica oltre al centro antico di Chiusure e l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore.
2. Sono obiettivi e indirizzi per il sistema:
- tutelare l’integrità fisica del territorio e mitigazione del rischio geomorfologico
- tutela delle emergenze faunistiche e floristiche.
-tutelare e recuperare la maglia stradale interpoderale e storica, anche per l’organizzazione di una rete di percorsi pedonali, ciclabili ed equestri in grado di collegare i siti di pregio ambientale e storico;
Chiusure, sin dall’origine, già citato nell’anno 715 al tempo di Liutprando dei Longobardi, per i caratteri storico-formativi, fortilizio, poi borgo rurale (villa fattoria) solo più tardi si è evoluto come organo per la tipologia degli edifici o per la dotazione di servizi e attività.
Gli imponenti fenomeni calanchivi di Chiusure con associati dissesti di franosità sul coronamento dei calanchi stessi, investono il nucleo abitato; sono già stati condotti studi geologici approfonditi, e dei primi interventi di mitigazione del rischio mediante modifiche alla viabilità. Altri fenomeni franosi interessano i versanti dei rilievi collinari su cui si sha noda la SR 451 tra Chiusure e Asciano.
Il sottoscritto Bidin Giovanni in religione Don Celso dall’anno 1951 è presente sul posto e ha conosciuto tre generazioni di una famiglia che lungo i decenni per conto dell’amministrazione provinciale ha sempre diligentemente operato per la salvaguardia del territorio.
Dagli anni ‘950 si assisteva alle opere di grandi e numerose colmate da parte del nonno Borzi che per decenni seguiva e dirigeva i lavori, seguito nel tempo dal figlio Giuseppe e dagli anni 1980 i tre figli con molteplici incarichi professionali: al Vivaio provinciale del Campino, e gli altri due fratelli con la responsabilità di seguire gli operai della provincia, hanno meritato certamente anche da parte dell’Abbazia di Monte Oliveto tanto apprezzamento e gratitudine per quello che è stato fatto, non ultimo un prezioso e recente elegante bacino
d’acqua antincendio in località Fornace.
Certo anche i monaci già nell’antichità hanno operato alla salvaguardia del territorio di Chiusure e di questo bacino, come per esempio quella splendida colmata rotonda, chiamata “Fonte tonda” realizzata nel mese di aprile 1682 che tanto era ammirata dal precedente responsabile provinciale Signor Pacini Giovanni.
L’ultimissimo prezioso lavoro che è stato realizzato, anche se semplice ma importante per la canalizzazione delle acque della località ‘Croce’, sotto la quale per la lunghezza di 115 metri si stende dal 6 ottobre 1682 una condotta in mattoni e porta l’acqua chiara nella sottostante ‘peschiera’ opera preziosa e artistica, già rinnovata dal Pelori discepolo del Peruzzi nel 1534.
Queste sono le espressioni di apprezzamento e di gratitudine di quanto la Provincia di Siena ha voluto e potuto realizzare per la conservazione e la salvaguardia del territorio nei dintorni dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore.
Don Giovanni Bidin Parroco di Chiusure
24 novembre 2014
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