sabato 5 marzo 2016

Sant’Anna in Camprena – Siena ( 1334 –1784 ) ============================= Fin dal 1324, a circa quindici chilometri da Monte Oliveto Maggiore, madama Uguccia, vedova di Messer Ranuccio dei Ragnoni, entrambi senesi, donava agli Olivetani il suo palazzo e fortilizio in Camprena, presso Pienza (allora ancora Corsignano), perché facessero un monastero dedicato a Sant'Anna. Fu accettata l'offerta, ma, per la pochezza della rendita, non poterono i monaci trapiantarsi colà se non dopo vari anni. Più tardi nel 1334, vi fu posta una famiglia se pur piccola. Il 4 maggio 1347 è Priore Fra Taddeo Stefani di Firenze. E’ interessante ricordare la donazione fatta al monastero di San Benedetto a Porta Tufi dell’anno 1363, perché può essere un documento importante per la conoscenza del tempo più antico di Spedalone e del Podere Ragnuzzo. - Donazione di 25/720 parti da Giovanni Ragnoni (B 7 – UU f.43 fac.2) Da Giovanni del già Lando di Giotto Ragnoni e da Donna Filippa del già Figo di Leo sua moglie, fu donato al Monastero di San Benedetto 25 delle 720 parti degli infrascritti stabili, sotto rogito di Ser Brizzo del già Pavolo. Cioè una casa posta nel popolo di San Martino, confinante da uno la strada maestra, da lato il chiasso e da due gli Eredi di Donna Checca del Priorino; tutta la parte e ragioni che avevano di certe case basse colle Bottegne, poste in detto popolo, confinante da due strade e da un’altra Francesco di Arrigo di Cione Ragnoni; tutta la parte e ragioni che gli si competevano di certa Bottega in Contrada di Parrione, confinante con la strada di Parrione, con Francesco di Biagio Piccolomini e cogli Eredi di Ragnuzzo Ragnoni come al Contratto sciolto in cartapecora segnato B 7 e al libro segnato UU a fo. 43 fac. 2. La povertà della casa fu sollevata con varie donazioni, specialmente nel 1368 con l'eredità di Angelo Martinotti senese. NOTAI Ecco i nomi dei notai che rogarono documenti riguardanti donazion o acquisti per il monastero. S. ANNA IN CAMPRENA 1363 - Rogito di Ser Brizzo del già Pavolo. 1381 sett. 12 - Ego Bonus q. Luce not. Dictus Corsignani comitatu. 1381 sett. 12 - Rogato Ser Azzolino del già Giov. da Siena not. 1382 gen. 21 - Not. Giovanni del fu Giovanni. 1382 lugl. 27 - Rogato Luca di Fuccio da Corsignano. 1382 dic. 6 - Rogato Giov. di Ser Giov. Not. Imp. 1385 lugl. 31 - Rogò Ser Pavolo del già Angelo di Monte Pulciano. 1385 sett. 18 - Ne viene fatta quietanza 1389 giu.18 - Rogato Ser Lipo del già Pietro di Monte Alcino. 1389 nov. 18. - Rogò Ser Lipo del già Pietro di Monte Alcino. 1390 feb. 13. - Rogò Ser Giacomo del già Ser Luca Civoli di San Quirico in Osenna. 1390 apr. 13 - Rogato Iacolino quondam Luce Cioli di San Quirico. 1390 sett. 1 - Donna Erminia di Asciano per suo testamento al monastero di Monte Oliveto 1390 sett. 8 - Rogò Sergio di olim Lenzo Gigli not. 1392 giu. 13 - Rogò Ser Lipo del già Pietro di Monte Alcino, notaio cittadino senese. 1393 lug. 27 - Rogò Ser Silvestro del già Ser Cecco di Monte Alcino not. Pubblico. Sant’Anna in Camprena 34) 1381 sett. 12 Donazione di Caterina a sant’Anna in Camprena. Actum in Castro mozzo comitatu Senarum, in domo Domne Catharine. Ego Bonus q. Luce not. Dictus Corsignani comitatu. 35) 1381 sett. 12 Don Cristoforo Rettore di S. Fiore di Montisi vende per fiorini 4 d’oro a fra Nicola di Arezzo monaco di Sant’Anna un pezzo di terra in corte di Castel Mozzo in luogo detto Colle Aruscioli al quale confina da due parti il monastero. Rogato Ser Azzolino del già Giov. da Siena not. 36) 1382 gennaio 21 Niccolò di Cione di Siena vende per fiorini 12 d’oro. Not. Giovanni del fu Giovanni. 37) 1382 luglio 27 Donna Pia moglie di Francesco di Chele vende per fiorini 26 d’oro a fra Tenoro da Spoleto monaco che compra per il monastero di S. Maria di Monte Oliveto un pezzo di terra e un prato posto in Castelmozzo. Le Catera Rogato Luca di Fuccio da Corsignano. 38) 1382 dicembre 6 Donna Tessa vedova di Guidotto di Mino, e Mino figlio di Guidotto di Castel mozzo vendono per fiorini 20 d’oro a Biagio di Guido di Giacomo una casa in Castel mozzo alla quale confina da due parti la via, Lorenzo di Ranuzzo, gli eredi di Muccia di Ser Ghino. Rogato Giov. di Ser Giov. Not. Imp. 39) 1385 luglio 31 Gerardo del già Cintino detto il Gallo del Contado di Montepulciano e donna Giacoma sua moglie vendono a fra Pietro di Lotto di Fiorenza monaco e Procuratore di Monte Oliveto un pezzo di terra lavorativa per fiorini 5 d’oro in corte di Monte Pulciano, nella villa di Celiano confinano i frati di Monte Oliveto. Rogò Ser Pavolo del già Angelo di Monte Pulciano. 40) 1385 settembre 18 Fra Pietro di Lotto monaco del monastero di Sant’Anna paga per detto monastero ad Ambrogio d’Angelo Sindaco del comune di Lucignano d’Asso fiorini 71 d’oro per il debito di danni dovuto a detto Comune dagli eredi di Naldo del Vecchio e ne viene fatta quietanza. 41) 1389 giugno 18 Mauro del già Guido di Mannuccio di Montisi vende per fiorini 2 d’oro a Nerio di Ragnuzzo de’ Ragnoni un pezzo di terra lavorativa in corte di Contrada detta Fonte alla Cella la quale confina nella chiesa di Santo Fiore di detto Castello. Rogato Ser Lipo del già Pietro di Monte Alcino. 42) 1389 novembre 18. Angelo e Nuccio figlio del già Cislo di Castelmozzo vende a Francesco di Nei di Marsilio di detto luogo una casa priva di castello per fiorini 10 d’oro. Rogò Ser Lipo del già Pietro di Monte Alcino. 43) 1390 febbraio 13. Angiolo del già Puccio di Cecco di Petroio per fiorini cinque d’oro e soldi 4 di denari sanesi vende a Duccio di Ranuzzo de’ Ragnoni un pezzo di terra parte prativa parte lavorativa e parte soda in corte di Petroio in contrada di San Lorenzo al quale confina il fossato Trove, i frati di Monte Oliveto. Rogò Ser Giacomo del già Ser Luca Civoli di San Quirico in Osenna. 44) 1390 aprile 13 Cristofano del già Butino di Castelmozzo e donna Guiduccia sua moglie vendono per fiorini 7 a Fra Severo di Gionterino di Città di Castello monaco che stipulava per il monastero di Santa Maria di Monte Oliveto un pezzo di terra lavorativa posta nella corte di Castelmozzo in luogo detto Oriolo. Rogato Iacolino quondam Luce Cioli di San Quirico. 45) 1390 settembre 1 Fra Simone Grontadini di Città di Castello monaco prese il possesso delle possessioni appresso poste in corte di Castelmozzo lasciati da Donna Erminia di Mino Cenni di Asciano per suo testamento al monastero di Monte Oliveto (cfr. l’elenco dei 16 pezzi di terra). 46) 1390 settembre 8 (218) Gio. di Francesco della Fama di Castemozzo vende per fiorini 4 d’oro a Fra Severo monaco che compra per il monastero di Santa Maria di monte Oliveto un pezzo di terra soda e parte boscata in corte di Castemozzo in luogo detto Costa guiarachij nel quale confina detto monastero e lo Spedale di Santa Maria della Scala. Rogò Sergio di olim Lenzo Gigli not. Li 8 settembre 1390. 47) 1392 giugno 13 Luca di Guidotto di Castemozzo vende per fiorini 12 d’oro a fra Tommaso di Cecco di Perugia che compra per il monastero di Monte Oliveto di Chiusure un pezzo di terra in corte di Castemozzo in luogo detto La Fornace, al quale confina detto Monastero da due parti e Pietro di Menco dall’altra. Rogò Ser Lipo del già Pietro di Monte Alcino, notaio cittadino senese li 1392 13 giugno. 48) 1393 luglio 27 Oblazione a Sant’Anna Pietro Ceccharini di Chianciano abitante a Montisi comitato di Siena e donna Piera sua moglie donavano se e le cose loro a Fra Giovanni Chola di Perugia priore di Sant’Anna in Camprena: rimanendo genuflessi in presenza del venerabile uomo fra Lorenzo di Perugia abate del monastero di Monte Oliveto che li riceve per detto monastero di Sant’Anna. Rogò Ser Silvestro del già Ser Cecco di Monte Alcino not. Pubblico 27 luglio 1393. Nel 1464 vi morì di peste Fra Simone di Baggio, ex abate generale, essendo priore di S. Anna in Camprena. - L'anno 1486 fu venduto dal Monastero di San Benedetto a porta Tufi di Siena il Podere denominato Salva Domenici, confinante col Podere de Spedalone al Monastero Olivetano di Sant'Anna per fiorini cento sotto rogito di Ser Iacomo Mochi annotato al libro segnato UU a fo. 173 ed al libro rosso segnato R a fo. 77 fac. 2. Nel 1501, sull'albeggiare del secolo XVI avvenne il rinnovamento del monastero di S. Anna che apparve quasi l'araldo dell'Archicenobio nel cammino dell'arte. Piccolo e povero per l'innanzi, fu beneficato dalla splendida luce umanistica che emanava dalla vicina Pienza, succeduta al vecchio Corsignano e s'ingrandì ed abbellì anch'esso. Ebbe cioè nel 1501 un vasto ed elegante chiostro rinascimentale in forma quadrata ed un intarsiatore olivetano, Fra Paolo da Recco, lavorò per il nuovo refettorio alcune magnifiche spalliere, che scomparvero più tardi, al tempo della soppressione napoleonica. In questo stesso refettorio si esercitò allora anche la grande arte pittorica del celebre Giovanni Antonio Bazzi, detto il Sodoma, a cui fu allogato il lavoro il 10 luglio 1503. (Arch. Stato Fir. Patrim. Eccl. Pienza = Compagnie soppresse, A. CCCIX, vol. 1-2 (461), f. 18 bis). Vi eseguì sei storie, con alcuni tondi e fregi decorativi ricorrenti lungo le pareti, terminando tutto in circa undici mesi, prima cioè che fosse chiamato a dipingere in Monte Oliveto Maggiore. La costruzione della chiesa proseguì molto lentamente per penuria di mezzi, finché il medesimo priore che aveva chiamato il Sodoma a Camprena, cioè Fra Filippo Villani di Viadana, la poté compiere nel 1517 mediante un prestito di trecento scudi d'oro ottenuti dal monastero olivetano di S. Giorgio di Ferrara.(Arch. di S. Giorgio di Ferrara). L'autorizzazione per il prestito fu rilasciata al priore Fra Antonio di Ferrara dall'abate Generale Porcelli di Gubbio sotto la data del 30 maggio e anche del 14 giugno 1517. Nel 1530-32 Fra Miniato Pitti richiese il Vasari per delle pitture per S. Anna in Camprena e per l'abate generale Fra Angelo Ceriani di Albenga Nel 1546 Sant'Anna fu dispensata dal pagamento dei viaggi del Procuratore, forse per situazioni di difficoltà economiche del monastero Nel 1554-55 il monastero di S. Anna in Camprena fu più volte depredato e barbaramente devastato dai francesi, alleati di Siena e l'abbazia dipendente di Sicille fra Montisi e Torrita fu quasi distrutta dagl'Imperiali. Nel milleseicento fu abate Don Ippolito Campioni di Siena. In seguito vi fu abate Don Taddeo Pepoli di Bologna divenuto abate generale nel 1651.. Nel 1707 era abate il senese Don Vittorio Borghesi. Nel giubileo del 1750, il vescovo di Pienza, Francesco Maria Piccolomini, aveva obbligato tutti gli Olivetani di S. Anna e dell'Archicenobio a visitare la chiesa cattedrale per l'acquisto delle indulgenze. Era un disagio non piccolo per i monaci, data la molta distanza di Monte Oliveto da Pienza. Ma il D'Anna si procurò subito da Roma il privilegio di visitare invece gli altari della chiesa dell'Archicenobio, e per non guastarsi col vescovo, puntiglioso, mandò a Pienza, durante l'anno, ora questo ora quell'oblato, oltre i soliti chierici per le sacre Ordinazioni. Il monastero di sant’Anna in Camprena presso Pienza fu soppresso il 31 maggio 1784, su proposta del vescovo di Chiusi-Pienza, che provvide anche all’esecuzione del provvedimento e con ordine di sgombro immediato, i suoi beni furono destinati al patrimonio Ecclesiastico di Pienza, quindi fu abbandonato tutto e i monaci furono aggregati al monastero di Siena, come pure al monastero di S. Andrea di Volterra Monastero di Sant'Anna in Camprena Soggiorni per gruppi nel bellissimo Monastero di Sant'Anna in Camprena, dove è stato girato il film "Il paziente inglese" Siamo entrati nel terzo millennio, nel mondo della tecnologia, dei computers, internet, le e-mail: Basta!!! Ci vuole un po' di pace per le nostre menti stanche. Bisogna riuscire a regalare del tempo allo sguardo, ai suoni, agli odori che si possono riscoprire solo in luoghi unici, un po' "fuori dal mondo", immersi nella campagna e nella storia. E' con questo spirito che ci si avvicina a questo luogo insolito, attraversando strade alberate di cipressi come dentro una pubblicità, andando con la mente indietro nel tempo come a figurarsi antichi carri medioevali che attraversavano i crocevia (chi non ricorda Benigni e Troisi quando nel famoso film "Non ci resta che piangere" arrivano a Frittole?): ecco la sensazione, l'improvviso trovarsi in un mondo antico, ecco: questo è il Monastero di S.Anna in Camprena, poco distante da Pienza (città ideale del Rinascimento), al quale si arriva percorrendo una piccola strada fino a raggiungere un vecchio cartello di legno, la strada diviene sterrata, in salita e finalmente siamo qui, lontano da tutti, anche dalle e-mail! La struttura possente del Monastero, in cima alla collina, dà sicurezza, come se sovrastasse il mondo. Anche se oggi, all'interno, le celle dei monaci sono divenute camere per soggiorni agrituristici, pur mantenendo la loro semplicità, l'effetto dell'ambiente non è cambiato: l'antica cucina del monastero è sempre là, con il grande focolare, nella grande sala da pranzo troneggia l'antico arazzo con l'albero genealogico della famiglia Piccolomini, come a ricordare che la storia è passata di qui e non si può fare a meno di notarlo; fuori, nel giardino, c'è sempre la grande vasca, oramai nota per le riprese del film "Il Paziente Inglese", qui girato qualche anno fa, che ha reso celebre questo posto, anche se la celebrità non l' ha cambiato! Nell'antico orto dove i monaci nei secoli hanno coltivato piante medicinali, potrete forse trovare l'attuale custode che sarà ben lieto di raccontare aneddoti antichi! Ecco il Monastero di S.Anna in Camprena: luogo ideale per gruppi che cercano la tranquillità oppure la possibilità di fare attività creative, in un luogo di pace. [nascondi] Libera la cultura. Dona il tuo 5×1000 a Wikimedia Italia. Scrivi 94039910156. Monastero di Sant'Anna in Camprena Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Coordinate: 43°07′42.44″N 11°39′00.81″E (Mappa) Monastero di Sant'Anna in Camprena La chiesa e il monastero Stato ItaliaRegione Toscana LocalitàSant'Anna in CamprenaReligioneCristiana cattolica di rito romano TitolareSant'AnnaDiocesiDiocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza Consacrazione1517Stile architettonicorinascimentaleInizio costruzione XV secolo Completamento1517Camprena Emanuele Repetti, nel Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana[1], indica l'origine del toponimo Camprena, con il quale è identificato il monastero di Sant'Anna, da Campus Arenæ (in italiano: campo d'argilla): la zona in cui sorge il monastero è al limitare delle Crete Senesi. Il monastero di Sant'Anna in Camprena è un ex complesso monastico olivetano situato nell'omonima località, all'interno del territorio del comune di Pienza, in provincia di Siena. Attualmente il monastero è adibito ad agriturismo gestito dalla diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, mentre l'annessa chiesa, consacrata, è sede della parrocchia di Sant'Anna in Camprena[2]. Indice • 1 Storia • 2 Descrizione o 2.1 Chiesa  2.1.1 Esterno  2.1.2 Interno  2.1.3 Organo a canne o 2.2 Monastero  2.2.1 Refettorio o 2.3 Cimitero • 3 Note • 4 Bibliografia • 5 Altri progetti • 6 Collegamenti esterni Storia Nel 1324, San Bernardo Tolomei, fondatore dell'abbazia di Monte Oliveto Maggiore e dell'omonima Congregazione benedettina, fondò nei pressi di Castelmuzio un romitorio nei terreni donati dalla nobile senese Uguccia de Ragnoni che lì possedeva un palazzo fortificato. Nel 1334 un gruppo di monaci provenienti dall'abbazia di Monte Oliveto instaurò nel romitorio un vero e proprio monastero. La costruzione del nuovo monastero, dipendente da Monte Oliveto, venne avviata soltanto agli inizi del XV secolo e si protrasse fino al 1517; nello stesso anno, si ebbe la consacrazione della chiesa, dedicata a Sant'Anna. Il complesso fu oggetto di restauri anche nei secoli XVII e XVIII. Nel 1784 il monastero venne soppresso e divenne sede di una parrocchia della diocesi di Pienza dipendente dalla pieve di Santo Stefano a Cennano, presso Castelmuzio, e l'edificio un tempo abitato dai monaci divenne la canonica. Nel 1833, la parrocchia contava 108 abitanti[3]. Dopo esser stata residenza estiva del seminario di Pienza, alla fine del XX secolo il monastero è divenuto un agriturismo gestito dalla diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza. Nel 1996 sono state girate all'interno del monastero alcune scene del film Il paziente inglese, diretto da Anthony Minghella. Descrizione Il complesso monastico di Sant'Anna in Camprena è formato dalla chiesa abbaziale, dal monastero ad essa adiacente e dal piccolo cimitero, posto alle spalle della chiesa. Chiesa La chiesa, dedicata a Sant'Anna, madre di Maria (madre di Gesù), venne terminata e consacrata nel 1517, mantenendo nei secoli successivi le sue caratteristiche originarie. Esterno Facciata della chiesa La facciata della chiesa, stretta fra due lesene in laterizio e rivestita d'intonaco chiaro, è a capanna ed è preceduta da un sagrato rettangolare, sul quale si affaccia anche il monastero. Il portale d'ingresso, unico e privo di lunetta o cornice, è a due battenti lignei con semplici rilievi. Dinnanzi ad esso si trova un protiro in laterizio, a pianta quadrangolare, coperto con volta a crociera sorretta da quattro pilastri. Nella parte superiore della facciata si apre un rosone circolare leggermente strombato; termina in alto con un frontone triangolare ed un doppio cornicione. Le fiancate della chiesa e il transetto sono privi di elementi decorativi e presentano, come la facciata, un paramento murario d'intonaco chiaro alternato a lesene in laterizio. Al centro di ciascuna delle due facciate del transetto, prive di frontone, si apre un rosone circolare strombato. Lungo il fianco sinistro della chiesa, si eleva la torre campanaria quattrocentesca. Essa, a pianta quadrata, presenta nella parte inferiore delle finestre a feritoia e, in quella superiore, la cella campanaria. Essa si apre su ciascuno dei quattro lati con una bifora a tutto sesto sorretta, al centro, da un pilastrino. La copertura del campanile è in cotto. Interno Interno della chiesa L'interno della chiesa è a pianta a croce latina, con unica navata, transetto sporgente e coro quadrangolare con piccola abside semicircolare. Il piedicroce è formato dall'unica navata; essa è priva di cappelle laterali e si articola in tre campate rettangolari coperte con volta a crociera e intervallate da archi a tutto sesto alla base dei quali si trovano due lesene composite dipinte a finto marmo. A ridosso della controfacciata, vi è un'elaborata bussola barocca in legno dipinto. Il capocroce è composto dalla crociera, coperta con volta a vela, dal coro e dai due bracci del transetto, ognuno dei quali ospita, a ridosso della parete fondale, un altare barocco in stucco dipinto a finto marmo. L'altare di destra è sormontato da un quadro raffigurante Santa Scolastica e l'Angelo, mentre quello di sinistra da un quadro raffigurante la Madonna in trono col Bambino e Sant'Anna fra due monaci olivetani genuflessi, copia di uno degli affreschi del Monastero di Sant'Anna in Camprena#Refettorio#refettorio. Nel braccio sinistro del transetto, incassato nella parete, vi è il fonte battesimale. Il presbiterio accoglie l'altare maggiore in stucco dipinto a finto marmo. Al di sopra di esso vi è un Crocifisso ligneo barocco. Lungo le pareti del coro, a pianta quadrata e con volta a crociera, e della piccola abside semicircolare, si trovano gli stalli lignei del XVI secolo. Nel catino absidale è raffigurata la Colomba dello Spirito Santo fra una gloria di angeli. Lungo le pareti della chiesa vi sono tredici tele seicentesche raffiguranti Scene della vita di San Bernardo Tolomei[4]. Organo a canne L'organo a canne Al centro del coro, a pavimento, si trova l'organo a canne[5], costruito nel 1788 da Filippo Tronci per la chiesa di San Francesco di Fiesole ed acquistato nel 1914 dal vescovo di Chiusi e Pienza Giacomo Bellucci e in tale occasione restaurato da Onofrio Bruschi. Lo strumento è racchiuso entro una cassa lignea verniciata di bianco con modanature e specchiature; la mostra, composta da canne di Principale, è chiusa da due portelle recanti quella di sinistra lo stemma del vescovo Bellucci, quella di destra il cartiglio con l'anno dell’acquisto da parte del vescovo e il nome del donatore. La consolle, a finestra, ha un'unica tastiera di 47 note con prima ottava scavezza ed una pedaliera a leggio scavezza di 9 note (la decima aziona il Timpano a tre canne, ma solo a Contrabassi inseriti), costantemente unita al manuale; alla destra della pedaliera si trovano i pedaletti per la Terza mano e del Tiratutti del Ripieno. I registri sono azionati da manette a scorrimento verticale che si trovano alla destra della tastiera. Il sistema di trasmissione è integralmente meccanico sospeso, con alimentazione manuale dell’aria. Monastero La facciata del monastero Il monastero sorge alla destra della chiesa, ad esso adiacente. La sua facciata principale dà sul lato lungo del sagrato ed è priva di particolari decorazioni. Essa è caratterizzata da finestre rettangolari di varie dimensioni disposte asimmetricamente. Nella parte inferiore, si apre il portone d'accesso con arco a tutto sesto, con doppio battente ligneo. Nella parte superiore, in corrispondenza del portone, vi è un corpo sporgente poggiante su due archi pensili ogivali sorretti da mensole. Il monastero si articola intorno al chiostro, terminato nel 1501[6] e rimaneggiato nel XVIII secolo. Esso è a pianta rettangolare e le quattro gallerie, coperte con volta a botte, si affacciano sulla corte centrale con finestre chiuse da elaborate inferriate. Nell'angolo meridionale, vi è la vera da pozzo rinascimentale. Alle spalle del monastero, si trova un ampio giardino, delimitato da un muro, al centro del quale si trova una fontana circolare. Refettorio Il refettorio Lungo la galleria sud-orientale del chiostro, si apre un ambiente che dà sul refettorio. La sala, a pianta rettangolare, è coperta con volta a botte lunettata con tre lunette su ciascun lato corto e sette sui lati lunghi. Le due pareti d'ingresso e fondale sono decorate con affreschi di Giovanni Antonio Bazzi detto Il Sodoma, autore anche della decorazione a grisaille delle pareti laterali con Busti di Santi e Storie della vita di Sant'Anna e grottesche[7]. Gli affreschi del refettorio vennero realizzati a partire dal 10 luglio 1503 e terminati verso la metà dell'anno successivo. Un restauro conservativo è stato condotto nel 1970 come recita una lapide all'interno del refettorio stesso. Gli affreschi della parete d'ingresso sono separati da lesene corinzie dipinte con capitelli in rilievo, ed hanno i seguenti soggetti: a sinistra San Benedetto in trono in abiti pontificali tra monaci olivetani[8]; al centro il Compianto sul Cristo morto; a destra la Madonna in trono col Bambino e Sant'Anna fra due monaci olivetani genuflessi. Il sottarco della porta d'ingresso è affrescato con il Volto del Redentore clipeato fra grottesche. La parete di fondo, invece, presenta l'unico affresco con la Moltiplicazione dei pani e dei pesci tripartito da lesene. Cimitero Il cimitero del monastero è situato a sud-est della chiesa, da essa distaccato. Il camposanto, con sepolture a terra e a pianta rettangolare, è circondato da un alto muro in pietra, con un unico ingresso sulla parte anteriore chiuso da un cancello in ferro battuto. Sul lato opposto, vi è la cappella, in stile neogotico, con semplice facciata a capanna. Note 1. ^ E. Repetti, p. 180. 2. ^ Ministero dell'Interno, GU n.282 del 2-12-1989. URL consultato il 18 febbraio 2013. 3. ^ E. Repetti, p. 91. 4. ^ E. Torriti, pp. 53-54. 5. ^ Il Database Organi di organnews.eu. URL consultato il 18 febbraio 2013. 6. ^ P. Torriti, p. 64. 7. ^ E. Torriti, p. 55. 8. ^ E. Torriti, p. 54. Bibliografia • Emanuele Repetti, Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana, Vol. 1, Firenze, 1835. • Giovanni Battista Mannucci, Gli affreschi del Sodoma a S. Anna in Camprena (Pienza), Firenze, Tipografia Domenicana, 1912. • Enzo Carli, Il Sodoma a Sant'Anna in Camprena, Firenze, Edam, 1974. • Piero Torriti, Pienza. La città del rinascimento italiano, Genova, SAGEP, 1985, ISBN 88-7058-150-0. • Elio Torriti (a cura di), Edifici religiosi di Abbadia Sicille, Petroio, Castelmuzio, Sant'Anna in Camprena e Trequanda (con notizie sulle chiese di Montisi, Sinalunga, Tipografia Rossi, 1999. Altri progetti • Wikibooks contiene testi o manuali sulla disposizione fonica dell'organo a canne • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul Monastero di Sant'Anna in Camprena Collegamenti esterni • Sant'Anna in Camprena - Agriturismo in Val d'Orcia - Pienza. URL consultato il 18 febbraio 2013. • Geometrie fluide: Itinerari d'arte, Affreschi di Sant'Anna in Camprena. URL consultato il 18 febbraio 2013.

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