sabato 15 aprile 2017



          BENEFATTORI DEI MONACI DI MONTE OLIVETO MAGGIORE                  
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     Già  dal tempo del fondatore, San Bernardo Tolomei, nel 1336 era stata presa la decisione e introdotta come costituzione, di scrivere in un libro i nomi dei benefattori del monastero.
     Del 31 dicembre 1358 abbiamo appunto un prezioso elenco dei Benefattori del monastero olivetano di Santa Maria della Riviera di Padova: ecco ‘l’incipit’:
     "Benefactores singulares monasterii Sanctae Mariae Montis Oliveti de Riveria Paduane diocesis omnes infra scribentur, pro quibus continuo tenemur orare maxime secundum quodo decretum et ordinatum est per abbatem et capitulum.
Annuatim feria IVa quatuor temporum mensis septembris debet celebrari missa defunctorum solemniter dicendo primo vigilia offitii mortuorum et quilibet sacerdos dicta die tenetur missam defunctorum et quilibet clericus debet dicere totum integrum mortuorum offitium, conversi vero et qui nescirent litteras XXV vicibus Pater noster et totidem Ave Maria cum Requiem eternam, et similiter facere annuatim die obitus eorum celebrare missam ordine predicto.
I nomi dei benefattori sono:
   1) Il Vescovo Ildebrandino Conti
   2) Il Cardinale Guido di Bologna legato della Sede Apostolica
   3) I canonici della chiesa cattedrale di Padova
   4) L'Abate di San Cipriano di Venezia, per i suoi consigli e aiuti.
   5) Il Rev.do Bono, vicario del Vescovo Ildebrandino,che morì nel giorno di Santa Giustina, e per mezzo suo abbiamo avuto molte elemosine.
   6) La Signora Caterina mamma del Signor Bono.
   7) Il Signor Cino giudice di Castiglione d’Arezzo difensore e aiuto del nostro monastero.
   8) Il signor Paolo de Comite di Valle Montone, nipote del vescovo.
   9) Il Rev.do Sacerdote Giovanni Fantini, un tempo cappellano del vescovo, morto nel mese di marzo del 1381.
   (Di nuovo e in un modo più diffuso si ricorda con queste espressioni:)
Il sacerdote don Giovanni Fantini una volta singolarissimo benefattore, difensore e aiuto del nostro monastero, che ci giovò sempre e in molte cose. E come un vero devoto Patrono del monastero ci elargì molti e inenarrabili benefici e sempre lavorava per noi in onore e incremento della nostra religione, specialmente per il miglioramento del nostro monastero di Santa Maria.  Morì l'11 marzo del 1381  per la cui anima abbiamo il dovere di pregare sempre e ogni anno nel giorno della morte di farne memoria.
  10)  La madre del sopraddetto Giovanni Fantini, per la cui anima abbiamo ricevuto un messale e un breviario di un valore di L fiorini d'oro e un piviale  bianco di seta.
  11)Il Sacerdote Fantino, fratello di Giovanni Fantini, per la cui anima Giovanni ci dette 100 fiorini d'oro per la riparazione del nostro dormitorio.
 12) Il sacerdote Prosdocimo , per la cui anima il vescovo ci diede 7 campi, per la cui anima dobbiamo continuamente pregare.
 13) Maestro Tomaso fisico (dottore), per la cui anima abbiamo ricevuto dal vescovo un calice d'argento del valore di dieci fiorini d'oro.
 14) Il Signor Tomeo (di Giovanni) di Bonasigna, notaio, chiamato anche Meo di Baccio di Valle Montone sacerdote arcidiacono Saccense devoto e amico intimo di tutto l'ordine e sempre si adoprò e continua a lavorare a vantaggio dei fratelli.
 15) Ugerio Manfredi notaio, una volta amico intimo del Vescovo e devoto del nostro ordine, che giovò molto al  bene della religione e dei fratelli del nostro ordine ed ebbe sempre una cura sollecita, e riposò in pace il 25 dicembre del 1359.
 16) Uberto un tempo notaio del sopraddetto Vescovo.
 17) Balduino familiare del detto vescovo.
 18) Tutta la famiglia del Vescovo.
 19) Lotto Mazza di Firenze che abitava a Piove di Sacco
 20) Nerino di Giovanni di Firenze per la cui anima abbiamo ricevuto da Lotto Mazza per i lavori e una cappella da costruire nel nostra chiesa in onore di San Zenobio 44 libre ; e la festa di San Zenobio viene celebrata il 25 maggio.
 21) Il Signor Ordano del signor Alberto di Cittadella e la signora Beatrice sua moglie che morì nel mese di febbraio 1358, che ci regalò un libro di omelie di sermoni e passioni.
 22) Il Reverendo in Cristo padre e signore Don Pileo vescovo degnissimo di Padova dal quale nel mese di aprile del 1359 abbiamo ricevuto tre volumi di libri e cioè le Istituzioni e Collationes sanctorum patrum in un volume e due volumi dei Moralia di San Gregorio e fu di grande aiuto al monastero.
 23) Il Signor Giacomo Aldrighetti di Padova dal quale nel mese di febbraio del 1360 abbiamo ricevuto due volumi delle 'legende nuove', un libro dei santi padri, un libro delle omelie di piccolo formato, un diurnale con il comune dei santi e un altro libro che si chiama Soliloquium di sant'Isidoro e un somma 'de penitentiis' e altri libri.
 24) Signora Antonia che fece al monastero molte elemosine.
 25) Signora Palmera cittadina di Padova che morì nel 1381, per la cui anima abbiamo avuto duecento libre.
 26) Ser Clemente e la signora Margherita sua moglie, che morì nel mese di marzo del 1381.
 27) Giacomo di Breganze, aromatario (erborista) in Padova e devoto del monastero, lasciò al monastero dei suoi beni nel 1392 duecento libre, per prendere parte al frutto delle preghiere presenti e future.
 28) Signora Antonia moglie del fu Giacomino Gafareli di Padova in diverse volte ci regalò calici, pianete, molti denari e continua a darcene.
 29) Signora Anna moglie del fu Baialardi de Baialardis di Padova, che ci regalò 1/2 campo di terra.
 39) Ser Giovanni del fù Nicola di Cambrosio vicino a Piove di Sacco era del terzo ordine dei frati minori e stava nella nostra casa di Padova. Diede al nostro monastero di santa Maria della Riviera pro remedio animae suae et suorum..500 libre di piccoli, al tempo che era priore Fra Cosma di Firenze (  confrontando le Familiarum Tabulae)  nel 1384.
    E’ un elenco pieno di gratitudine verso tutte quelle persone che con grande affetto e generosità avevano aiutato i monaci nella fondazione e nell’avvio della vita monastica in Santa Maria della Riviera, e questi nomi ci invitano ad una maggior conoscenza di quel fervore generale che esisteva nella chiesa padovana per promuovere e sostenere un rinnovamento spirituale testimoniato dalla presenza dei monaci di Monte Oliveto.


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