Abu Gosh - Emmaus dei crociati. L’abbazia di Santa Maria della risurrezione
I. Il sito: situazione geografica
L’abbazia è situata sui Monti di Giudea, a un’altitudine di 770
metri, nella vallata creata da un
anfiteatro formato da tre colline, nel
cuore del villaggio musulmano di Abu Gosh, dove passa una delle principali strade che collegano Gerusalemme alla
costa.
La più antica presenza umana, rilevata grazie a degli
scavi archeologici, risale al periodo neolitico (6.000 a.C.). Si tratta di
nomadi sedentarizzati, probabilmente a causa della sorgente d’acqua.
Più tardi, il sito è menzionato nella Bibbia insieme a Kyriat
Baal (Gs 15,9-10), città di confine tra le tribù di Giuda e di Beniamino; e
insieme a Kyriat Yearim, collina che domina il villaggio, e dove soggiornò
l’Arca dell’Alleanza (1Sam 6,21ss),
prima che Dio non la facesse portare a Gerusalemme (2Sam 6,2).
Mille anni più tardi, i romani vi si installano e vi
costruiscono dei bacini per raccogliere l’acqua della sorgente. Il luogo è
trasformato in caravanserraglio durante il periodo arabo.
Nel 1143, i Crociati (l’Ordine Ospedaliero di San Giovanni, oggi
Ordine di Malta) identificano il luogo con il villaggio di Emmaus, e vi
costruiscono la cripta e la chiesa, utilizzando
il bacino dei romani come fondamenta.
Abbandonata alla fine del Regno latino di Gerusalemme (1187), la
Chiesa resta in piedi. Si ignora la sua storia, ma senza dubbio fu utilizzata
come fienile dagli abitanti della
regione. Essa viene offerta alla Repubblica francese dalla Sublime Porta nel
1873.
Nel 1900, accanto alla chiesa viene costruito un
monastero da alcuni monaci benedettini della Provincia francese della
Congregazione di Subiaco. Rimanendovi fino al 1953, i monaci di Belloc lasciano
in seguito il posto ai Padri lazzaristi; nel
1976 i benedettini riprendono i luoghi, con l’arrivo di un gruppo di monaci
dell’Abbazia di Bec-Héllouin (Normandia, Francia), della Congregazione di Santa
Maria del Monte Oliveto (vicino
Siena, Italia); un anno più tardi, sono raggiunti da un gruppo di monache
oblate, in provenienza anch’esse da Bec-Héllouin.
La cripta
è costruita su due livelli: il livello superiore, in cui si trova oggi
il capitolo; e il livello inferiore, attorno al bacino di raccolta dell’acqua,
la quale scaturisce dalla sorgente posta sotto l’ultimo gradino della scala che
collega la cripta alla chiesa.La chiesa è una basilica con tre navate quasi uguali, che terminano con tre absidi. Di stile romanico, si caratterizza per la sua sobrietà. Si possono tuttavia notare i capitelli arcuati che sostengono gli archi doppi nella parte superiore della navata centrale. La metà orientale della chiesa era decorata da un insieme di affreschi.
Gli affreschi
Danneggiati dall’umidità e da atti volontari (cancellazione di quasi tutti i visi), gli affreschi sono stati restaurati, e si può ora apprezzare la loro eccezionale qualità pittorica. Gli affreschi sono stati realizzati tra il 1150 e il 1175 da un artista bizantino.
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Gli edifici moderni (parte privata)
Alla costruzione del monastero addossato alla chiesa si sono aggiunti, nel corso degli ultimi anni, diversi edifici necessari alla vita della comunità.IV. Emmaus
San Luca, nel suo vangelo (Lc 24,13-32), situa il villaggio di Emmaus a 60 stadi da Gerusalemme (circa 12 km). È là che Gesù risorto si fa riconoscere, nello spezzare il pane, da due discepoli con i quali aveva percorso il cammino da Gerusalemme. Tuttavia, questo villaggio è anche localizzato ad Amwas, Emmaus della battaglia dei Maccabei (1Mac 4,1-25 – 160 stadi da Gerusalemme).L’Abbazia di Bec-Héllouin (fondata nel XI secolo) appartiene a questa famiglia benedettina. La vita benedettina, per com’è vissuta in quest’abbazia, ha due particolarità. In primo luogo, la comunità è composta da un doppio monastero, uno maschile e uno femminile. Ogni monastero è indipendente per quanto riguarda la vita quotidiana, ma i monaci e le suore si ritrovano in chiesa per cantare alcuni uffici della giornata. In secondo luogo, la sua vocazione particolare è quella di operare per l’unità della Chiesa.
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